Quota 100: quando arriva la liquidazione del TFS?

Teresa Maddonni

5 Dicembre 2019 - 07:04

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Per i pensionati di Quota 100 dipendenti pubblici il TFS è ancora lontano, ma quando arriva la liquidazione? Incerto ancora l’anticipo da parte delle banche, vediamo perché.

Quota 100: quando arriva la liquidazione del TFS?

Anche Quota 100 prevede la liquidazione del TFS per dipendenti pubblici, ma quando arriva?

Quota 100, la misura di pensione anticipata promossa dal primo governo Conte con il Decreto n.4/2019 prevede la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 62 anni di età e 38 anni di contributi.

Normalmente per un dipendente pubblico che vada in pensione è prevista anche la liquidazione del TFS vale a dire il Trattamento di Fine Servizio.

Quota 100 è stata prorogata, ormai con buona probabilità, nella Legge di Bilancio 2020 ancora da approvare entro la fine del mese e quindi vi possono accedere tutti quei lavoratori che abbiano raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2019.

Per chi è già andato in pensione con Quota 100 però, il TFS è ancora una chimera. Per averlo bisogna aspettare almeno 6 anni, anche se si prevederebbe un anticipo della liquidazione subito. A oggi ancora non è stato trovato un accordo in merito e i pensionati di Quota 100 si chiedono quando arriverà la liquidazione del TFS.

Quota 100 e i tempi per la liquidazione del TFS: ecco quando arriva

Per gli statali che aderiscono a Quota 100 la liquidazione del TFS avviene con modalità e tempi più lunghi rispetto a un lavoratore che vada in pensione a 67 anni per raggiunti limiti di età.

Con Quota 100 il lavoratore si perde una parte dell’assegno pensionistico senza contare che i dipendenti pubblici per andare in pensione devono attendere 6 mesi dal raggiungimento dei requisiti cui si aggiunge il necessario preavviso.

Ulteriore malcontento sembrano destare i lunghi tempi di attesa previsti per ottenere la liquidazione del TFS. Normalmente i dipendenti pubblici che abbiano raggiunto i requisiti per andare regolarmente in pensione devono aspettare dai 12 ai 24 mesi per ottenere il TFS che viene anche rateizzato. Per Quota 100 l’attesa è maggiore.

Per i dipendenti pubblici l’INPS eroga il TFS nelle seguenti modalità:

  • se l’importo del TFS è pari o inferiore a 50.000 euro viene liquidato in un’unica soluzione entro i 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro;
  • se l’importo è superiore ai 50.000 euro una parte viene liquidata subito fino a un massimo di 50.000 e la seconda rata sarà la cifra rimanente, ma nei limiti di un TFS di 100.000 euro;
  • se l’importo della liquidazione supera i 100.000 euro viene divisa in tre rate di cui le prime due di 50.000 euro, la restante pari alla cifra lorda restante;

Per Quota 100 il discorso è leggermente differente e i tempi per la liquidazione del TFS cambiano in modo notevole. Il pensionato con Quota 100 anche se si ritira a 62 anni e 38 di contributi, dovrà comunque attendere il raggiungimento dell’età pensionabile stabilita dalla Legge Fornero a 67 anni. Quindi il TFS per un pensionato di Quota 100 arriva:

  • dopo 5 anni dal ritiro da lavoro;
  • ai 5 anni bisogna aggiungere il minimo di 12 mesi (per un massimo anche di 24) che l’INPS impiega per erogare la cifra;
  • i pensionati di Quota 100 che hanno un TFS superiore a 100.000 euro sulla base di quanto detto sopra per i dipendenti pubblici dovranno aspettare le tre rate previste per arrivare a un totale di 8 anni di attesa per il pagamento completo.

Per permettere ai pensionati di Quota 100 di ottenere in minor tempo il TFS il governo Conte aveva pensato all’anticipo della liquidazione sulla base di un accordo con le banche che avrebbero erogato il prestito. A oggi tutto tace. Vediamo come funzionerebbe l’anticipo del TFS per le pensioni di Quota 100.

L’anticipo della liquidazione del TFS con Quota 100: una chimera?

Con Quota 100 sarebbe possibile un anticipo della liquidazione del TFS, ma a oggi per molti pensionati sembra essere una chimera.

L’anticipo della liquidazione con Quota 100 è stato introdotto con la legge n.4/2019 che all’articolo 23, comma 2 stabilisce che i soggetti che accedono alla pensione anticipata con Quota 100 possono, a fronte di certificazioni rilasciate dall’INPS, fare richiesta di finanziamento anticipato della somma del TFS pari a una cifra non superiore ai 45.000 euro da corrispondere entro 75 giorni dalla cessazione del servizio.

Secondo quanto stabilito dalla legge sono le banche che forniscono il finanziamento sulla base di un apposito elenco aderendo a un accordo quadro da stipulare tra ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, il ministro dell’Economia e delle finanze, il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Associazione bancaria italiana (Abi), sentito l’INPS. Questo accordo doveva essere stipulato, secondo la legge, a 60 giorni dall’entrata in vigore della stessa.

Per l’anticipo della liquidazione del TFS per i pensionati di Quota 100 è previsto il prestito delle banche con tasso d’interesse agevolato e con una detassazione dell’IRPEF dall’1,5 al 7,5%.

A oggi le banche che aderiscono non ci sono e una lista non è stata ancora presentata quindi la domanda per la liquidazione anticipata ancora non può essere inoltrata.

Entro fine anno si prevede di risolvere una questione che va avanti ormai da qualche mese e forse finalmente i pensionati di Quota 100 potranno avere il loro TFS.

Rimandiamo a una guida di Money.it sulla differenza tra TFS e TFR e calcolo.

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