Quarantena: il grosso errore dell’Italia (che ha fatto anche la Cina)

Fiammetta Rubini

30/03/2020

13/07/2021 - 14:38

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Con la quarantena a casa l’Italia è caduta nello stesso errore della Cina: lo dicono i membri di un team di esperti cinesi.

Quarantena: il grosso errore dell’Italia (che ha fatto anche la Cina)

L’Italia deve passare alla quarantena di massa dei pazienti affetti da coronavirus ma asintomatici o con sintomi lievi invece di lasciarli in auto-isolamento a casa. A dirlo è un gruppo di medici cinesi giunti nel nostro paese per dare consulenza sull’emergenza coronavirus.

I medici di Wuhan, spiegano gli esperti, hanno commesso lo stesso sbaglio all’inizio dell’epidemia. Mentre i pazienti gravemente malati venivano ricoverati in ospedale, i dottori raccomandavano ai pazienti positivi ma con sintomi lievi di restare a casa in isolamento, anche per evitare di pesare sulle strutture sanitarie già sovraccariche.

All’epoca non era ancora chiaro quanto il virus potesse essere contagioso anche per le persone non gravi. Ma i ricercatori oggi sanno che i casi con sintomi lievi a cui viene raccomandato di restare a casa di solito rischiano di contagiare altri membri della famiglia, che a loro volta possono essere un veicolo di contagio per il resto della comunità.

Il fatto che non si possa fare affidamento sul buon senso della gente è dimostrato dai numerosi casi di persone risultate positive beccate in giro per strada nonostante l’obbligo di restare in casa.

Italia ha sbagliato su quarantena: l’esempio della Cina

Una volta capito l’errore, a inizio febbraio Wuhan ha iniziato a mettere in quarantena tutti i pazienti positivi con sintomi lievi negli ospedali improvvisati e ricavati da uffici, palestre, strade. Una mossa, questa, che ha contribuito a rallentare notevolmente i contagi. Secondo uno studio effettuato sulla provincia di Hubei, l’80% dei contagi avveniva proprio all’interno delle proprie case.

Liang Zong’An, capo del dipartimento di medicina respiratoria, polmonare e terapia intensiva dell’Ospedale della Cina occidentale, ha detto che il suo team ha consigliato all’Italia di seguire l’esempio della Cina. Anche noi, per far calare la curva dei contagi, dovremmo quindi optare per l’isolamento forzato dei pazienti con sintomi lievi lontano dalle loro famiglie, poiché non basta “isolarli” in stanze della casa separate.

Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo di hotel per ospitare i pazienti con sintomi lievi. Molte città si stanno attrezzando: a Milano un albergo con 306 camere è quasi pronto all’uso, e a Roma la Regione Lazio sta pianificando il rimborso di 45 euro al giorno per gli albergatori che ospiteranno nelle proprie strutture i pazienti asintomatici costretti alla quarantena.

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