Il QE della BCE durerà altri 9 mesi ad un ritmo di 25 miliardi - SocGen

C. G.

20 Ottobre 2017 - 15:00

Il Quantitative Easing della BCE sarà esteso per altri 9 mesi ad un ritmo di 25 miliardi di euro. Da Société Générale non hanno dubbi.

Il QE della BCE durerà almeno fino a settembre 2018, secondo le più recenti previsioni di Société Générale.

Sono passati quasi tre anni da quel 22 gennaio 2015, giorno in cui la BCE di Mario Draghi ha sorpreso le attese del mercato annunciando l’arrivo del Quantitative Easing anche in Eurozona.

In quell’occasione, la banca centrale ha dato il via ad un massiccio piano di acquisto di titoli pubblici, ad un ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Il programma, ormai noto come QE, ha preso ufficialmente il via a marzo di quell’anno, ma non è scaduto a settembre 2016, come inizialmente progettato da Draghi e dalla sua squadra.

Il Quantitative Easing, ossia l’iniezione di liquidità nell’Eurozona che ha sostenuto le diverse economie del blocco della moneta unica per quasi tre anni, è stato esteso fino al prossimo dicembre 2017.

A circa due mesi dalla fine dell’anno viene ovviamente da chiedersi in che modo la BCE dirà addio al programma di acquisto e soprattutto con quali tempi il QE abbandonerà l’Eurozona.

Parola a Société Générale

Le previsioni di Société Générale sul futuro del Quantitative Easing non hanno lasciato spazio a dubbi o interpretazioni. Le stime degli analisti hanno parlato di un QE che sarà esteso per altri 9 mesi ad un ritmo mensile che crollerà dagli attuali 60 miliardi a quota 25 miliardi.

C’è da notare che le previsioni di SocGen sul programma sono state riviste, come ha ricordato uno degli analisti in questione, Anatoli Annenkov. L’ipotesi iniziale aveva parlato di un QE esteso per altri 6 mesi ad un ritmo di 40 miliardi al mese.

“Una ragione chiave di questo cambiamento di aspettative è da rintracciare nell’autoritá monetaria europea che sembra finalmente convinta dei vantaggi di non esaurire l’universo dei bond davanti ad un’inflazione strutturalmente bassa, permettendo di rimanere più a lungo sul mercato”.

Tutti gli occhi sono ora per la riunione BCE del prossimo 26 ottobre: soltanto in quell’occasione Mario Draghi e i suoi alzeranno il velo sul futuro del QE.

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