I bazooka monetari della BCE che portano la firma di Draghi e di Lagarde non sono più attivi da un po’. La reazione dei BTP e dello spread.
È da un po’ di tempo che la BCE non sostiene più i BTP e gli altri Titoli di Stato dell’area euro con i suoi bazooka QE-Quantitative easing e QE pandemico o anche PEPP, strumenti di politica monetaria andati entrambi in soffitta.
Il peggio che si paventava sarebbe successo con la decisione di Francoforte di mettere il punto a entrambi i piani non si è tuttavia concretizzato tanto che, nel caso dell’Italia, lo spread BTP-Bund a 10 anni ha viaggiato di recente anche sotto la soglia psicologica di 100 punti base, per un bel po’ di sessioni, confermandosi motivo di orgoglio del governo Meloni.
Non solo: da quando Francoforte ha staccato l’ultima spina, non c’è stato alcun allarme sui BTP, e alcun grande scossone per lo spread, almeno riconducibile alla scelta dell’istituzione guidata da Christine Lagarde. I Titoli di Stato italiani hanno continuato anche a battere i bond sovrani dell’Eurozona e a confermarlo sono alcuni numeri che sono stati appena resi noti. [...]
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