Quali restrizioni rischiamo se aumentano ancora i contagi?

Luna Luciano

13 Novembre 2021 - 13:57

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Aumentano i contagi e il Governo Draghi pensa a come reagire. Intanto in Europa le norme si fanno sempre più stringenti, anche l’Italia adotterà un lockdown solo per i non vaccinati?

Quali restrizioni rischiamo se aumentano ancora i contagi?

Un ritorno alle zone rosse per l’Italia? È questa una delle possibilità vagliate dal Governo Draghi davanti al rapido aumento dei contagi. Solo nella giornata ieri, 12 novembre, sono stati ben 8.516 i casi positivi registrati, salendo a 110.659 nel complessivo.

La situazione preoccupa fortemente Palazzo Chigi, che è alla ricerca di nuovi e vecchi stratagemmi per non attuare le misure più restrittive, come hanno fatto invece altri Paesi europei. La prima risposta dal Governo è ben precisa con un piano per l’immediato che vede un green pass a due velocità. Al momento è stata chiesta una riflessione agli esperti, ma nel caso la curva continui a salire? È in programma un piano di restrizioni come nel resto di Europa?

Aumentano i contagi: cosa stanno facendo i Paesi europei

Non è solo l’Italia a doversi confrontare con il rapido aumento dei contagi. Anche l’Europa sta facendo i conti con la quarta ondata, che ha investito in pieno Paesi che erano convinti di essersi lasciati alle spalle la pandemia. Così non è stato.

Se Spagna e Regno Unito cercano di accelerare la campagna vaccinale per la terza dose, altri Paesi come la Germania e l’Austria, tra i più colpiti dalla quarta ondata, stanno attuando norme più stringenti, specialmente nei confronti dei no-vax. Per questo da lunedì 15 novembre a Berlino potranno accedere ai ristoranti, ai cinema o alle mostre solo chi è vaccinato o guarito dal Covid, prendendo inspirazione dall’Austria.

Davanti all’aumento dei contagi infatti il Paese gioca d’anticipo e adotta una sorta di lockdown per i no vax, solo i vaccinati e i guariti potranno recarsi presso ristoranti e hotel. Inoltre è prevista una fase di transizione di 4 settima per chi ha ricevuto una sola dose di vaccino, e può esibire un tampone negativo.

Italia, Regioni divise per colori: i focolai in zona rossa

Al momento, come anticipato, per il Governo Draghi Rimane in vigore il sistema della suddivisione per fasce, o per colori che dir si voglia, per le Regioni che superano i tre indicatori. È questo infatti il sistema ritenuto più sicuro. Per il passaggio da zona bianca a zona gialla sarà dunque necessario che siano soddisfatti questi tre criteri in contemporanea:

  • Incidenza sopra i 50 casi ogni 100.000 abitanti;
  • Occupazione terapie intensive sopra al 10%;
  • Occupazione reparti ordinari sopra il 15%.

In questo modo si potranno prendere delle misure restrittive a livello locale. Davanti ai nuovi focolai però i sindaci si dicono pronti a isolarli, adottando le misure imposte dalla zona rossa. Misure che il Governo Draghi ha intenzione di mantenere fino quando il virus rimarrà in circolazione. Se la situazione dovesse peggiorare però una domanda sorge spontanea: il Governo adotterà norme più stringenti come il resto d’Europa?

Italia, coprifuoco e lockdown?

Salvo il ritorno delle zone rosse, opzione che per adesso appare quasi impossibile visti i parametri, non ci sarà lockdown e coprifuoco. Il Governo è intenzionato a escludere queste norme per non mettere a rischio l’economia del Paese, che finalmente registra una lenta ripresa. Davanti al peggiorare della situazione si potrebbe registrare un inasprimento delle regole per chi non ha ricevuto il vaccino. Anche la terza dose ormai è sicura, e si ipotizza di estendere il vaccino alla fascia 5-11 anni.

È quindi probabile che le restrizioni più stringenti vedranno interessati solo i non vaccinati, per adesso però il piano del Governo non contempla chiusure generalizzate. Questa decisione è dovuta principalmente ai dati, nonostante si parli di “rapidi aumenti”, la situazione è ben lontana da quella dell’anno scorso.

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