Terza dose obbligatoria in Italia: ecco per chi

Stefano Rizzuti

12 Novembre 2021 - 09:27

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La terza dose del vaccino anti-Covid presto diventerà obbligatoria per alcune categorie di lavoratori, come annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Vediamo per chi.

Terza dose obbligatoria in Italia: ecco per chi

La terza dose del vaccino anti-Covid diventerà presto obbligatoria in Italia per alcune categorie. Parliamo di medici, personale sanitario e delle Rsa. Ad annunciarlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un colloquio con la Repubblica.

Il ministro della Salute sottolinea la necessità di fare in fretta con il richiamo del vaccino per fermare la quarta ondata. I primi a essere coinvolti saranno i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario e delle Rsa, categorie che negli ultimi tempi hanno visto un incremento dei contagi in quanto la loro protezione è scesa nei mesi (sono stati i primi a essere vaccinati, ormai più di dieci mesi fa).

L’obbligo di terza dose per sanitari e personale Rsa

L’obbligo di terza dose del vaccino anti-Covid per il personale sanitario e delle Rsa era già nell’aria da qualche giorno, ma ora Speranza lo conferma spiegando quale sarà la linea del governo: “L’incremento dei contagi è oggettivo. Cosa fare? Diciamo che è come rendersi conto che l’acqua sta salendo. Noi non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo giocare d’anticipo, come ci ha insegnato questo virus che va veloce”.

E giocare d’anticipo vuol dire far diventare obbligatoria la terza dose per medici, infermieri e personale delle Rsa. L’ufficializzazione avverrà prossimamente, ma sembra ormai cosa fatta: “Decideremo nei prossimi giorni, io ne sono convinto e penso che ci arriveremo”.

La terza dose per 40enni e under 40

L’auspicio di Speranza è quello di accelerare sui richiami. Dal primo dicembre la terza dose verrà estesa anche alla fascia 40-60 anni, ma potrebbe non finire qui. Successivamente, secondo il ministro della Salute, si potrà pensare anche agli under 40 dopo aver sentito le valutazioni degli scienziati. Per ora, comunque, il tema dell’estensione a tutti della terza dose “non è all’ordine del giorno”.

L’aumento dei contagi

Speranza non nasconde la sua preoccupazione per la situazione in Italia e in Europa. Non a caso fa riferimento all’Austria, Paese a noi molto vicino, che registra 12mila casi al giorno su 9 milioni di abitanti: “È come se da noi fossero 75mila”.

Anche in Italia si registra un incremento dei contagi e i casi continueranno a salire nelle prossime settimane, secondo le previsioni di Speranza. Inoltre bisogna guardare al resto d’Europa: Germania, Francia, Olanda. “Abbiamo imparato che la contiguità tra Paesi spesso anticipa un trend. Sappiamo anche che la stagione che ci attende sarà complicata. E allora, l’Italia non può essere estranea a questa dinamica”, prosegue il ministro della Salute.

Mascherine e green pass, non si cambia

Nonostante in Italia i dati siano leggermente migliori che altrove al momento non si possono rilasciare le altre misure in vigore. Le mascherine al chiuso, per esempio, resteranno: “Non c’è alcun dubbio che resteranno. Hanno un costo sociale ed economico relativamente basso, sono decisive. E vanno indossare anche all’aperto se ci sono assembramenti. È un obbligo, non dimentichiamolo”.

Per il momento non cambia neanche il green pass, assicura Speranza: durerà 12 mesi e basterà il tampone per ottenerlo (in quel caso per un tempo di 48 o 72 ore). Esclusa anche l’ipotesi di far pagare le cure ai no vax come previsto a Singapore.

Speranza esclude lockdown generalizzati

Speranza per il momento non pensa al Natale e a come passeremo le feste, ma intanto esclude l’ipotesi di nuovi lockdown generalizzati: “Non si può paragonare la stagione delle misure più radicali all’attuale, per la semplice ragione che allora non c’era l’87% di popolazione vaccinata, e non c’erano ovviamente neanche i vaccini. Ma abbiamo il sistema a colori regionali”.

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