Qual è la posizione dell’Italia nella guerra Israele-Palestina

Alessandro Cipolla

17/05/2021

17/05/2021 - 15:39

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Non si placa la guerra tra Israele e Palestina mentre in Italia si susseguono manifestazioni a sostegno dei due fronti: qual è la posizione del nostro Governo e quali sono gli interessi economici in ballo?

Qual è la posizione dell’Italia nella guerra Israele-Palestina

Infuria la guerra tra Israele e Palestina e il bilancio si fa sempre più grave. Per il Ministero della Salute palestinese finora le vittime sarebbero 192 di cui 52 minorenni, mentre tra gli israeliani i morti sono 9 e 250 i feriti.

Scontri di questa intensità non si verificavano dal 2014, ma nelle ultime settimane la situazione è degenerata a seguito delle proteste iniziate per una questione di sfratti a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme Est.

Nel momento in cui Hamas è sceso in campo iniziando un fitto lancio di razzi verso Israele, la reazione di Gerusalemme è stata durissima con gli attacchi che si sono concentrati soprattutto nella zona di Gaza.

Israele all’Onu ha parlato di un “ conflitto premeditato da Hamas ”, mentre le autorità palestinesi hanno accusato gli israeliani di aver compiuto “ crimini di guerra e contro l’umanità ”. In mezzo ci sono decenni in cui la questione non è stata mai veramente risolta.

Da quando è iniziata questa nuova guerra tra Israele e Palestina, in Italia si sono svolte diverse manifestazione a sostegno dei due fronti. Se Mario Draghi finora sull’argomento è rimasto sostanzialmente in silenzio, buona parte dei partiti che compongono il Governo si è invece schierato con Israele.

Guerra Israele-Palestina: la posizione dell’Italia

Mario Draghi fino a questo momento non è intervenuto direttamente su questo nuovo conflitto tra Israele e Palestina. Per quanto riguarda il Governo, si è espresso invece il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

L’Unione Europea - ha scritto su Facebook il pentastellato - con i suoi 27 Stati membri deve prendere una posizione chiara e unitaria e lavorare per spingere le parti a sedersi nuovamente al tavolo dei negoziati”.

Durante il question time alla Camera Di Maio ha dichiarato che “condanniamo ogni tipo di violenza e Israele ha il diritto di difendersi”, mentre nei giorni precedenti era stato più esplicito.

Come Italia condanniamo con fermezza i lanci di razzi da Gaza che, nella serata di ieri e nel corso della notte, hanno colpito anche Tel Aviv e le zone limitrofe, voglio dirlo con grande chiarezza: il lancio indiscriminato di razzi è inaccettabile in ogni circostanza deve, pertanto, cessare”.

A Roma in occasione della manifestazione pro-Israele, Matteo Salvini ha parlato di “più di 1.000 missili contro Israele, silenzio assordante da parte delle istituzioni europee, dell’Onu e di troppi governi sulla violenza islamista. A proposito, aspetto una ferma condanna di questa aggressione anche da parte del Governo italiano”.

Al Portico d’Ottavia era presente pure Enrico Lettacrediamo che questa drammatica vicenda debba cessare immediatamente”, creando non poche polemiche interne alla sinistra. Alla manifestazione c’erano anche Carlo Calenda, Antonio Tajani, Virginia Raggi e Maria Elena Boschi.

I rapporti commerciali con Israele

Quando era ministro, Matteo Salvini a dicembre 2018 si è recato in visita ufficiale in Israele. Erano giorni difficili per il Governo gialloverde, alle prese con la grana del TAP, ma il leghista ha voluto porre l’accento anche su un altro gasdotto: “C’è l’ipotesi di un gasdotto che aiuterebbe l’Italia e che da Israele potrebbe arrivare fino al Sud Italia. Chiederò alle nostre aziende e imprenditori di cooperare e collaborare”.

Il gasdotto in questione è l’EastMed, che potrebbe portare fino a 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno in Europa e che nei progetti dovrebbe arrivare a Otranto. Con l’arrivo del gas da Israele, si andrebbe così a diminuire la dipendenza dell’Europa dalle risorse provenienti dai Paesi arabi. Al momento però nessun accordo ufficiale tra Roma e Gerusalemme è stato ratificato.

Stando invece alla Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, riferita al 2018, in quell’anno l’Italia ha venduto armi a Israele per un totale di 18,1 milioni di euro, una cifra raddoppiata rispetto al 2017.

Per Info Mercati Esteri, un osservatorio economico del Governo, nel 2020 l’Italia ha esportato in Israele beni per un totale di 2,45 miliardi: al primo posto c’è la voce macchinari e apparecchiature (486 milioni), seguita da prodotti alimentari (246 milioni) e prodotti chimici (227 milioni).

Fonte Info Mercati Esteri

L’import da Israele invece nel 2020 è stato pari a 730 milioni, relativo soprattutto ai prodotti chimici (242 milioni). A causa della pandemia c’è stata comunque una contrazione dei rapporti commerciali tra i due Paesi.

Solidi anche i rapporti diplomatici tra Italia e Israele, in virtù dello storico atlantismo del nostro Paese e del fatto che l’Unione Europea ha inserito Hamas nell’elenco delle organizzazioni terroristiche.

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