Prezzo petrolio, l’obiettivo 100 dollari è possibile? Cosa dicono gli analisti

Pierandrea Ferrari

18 Giugno 2021 - 13:02

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Petrolio ancora debole dopo gli storni di ieri, ma sul fronte dell’incrocio domanda-offerta ci sono spunti per immaginare un balzo fino a 100 dollari. Parola agli analisti.

Prezzo petrolio, l’obiettivo 100 dollari è possibile? Cosa dicono gli analisti

Al petrolio non riesce ancora il recupero dopo che la Fed – riunitasi in settimana, l’ipotesi di un rialzo dei tassi già nel 2023 è sul tavolo e il cross euro dollaro è scivolato a 1,1915 – ha innescato pesanti storni per il Brent e il Wti. Il greggio del Mare del Nord scambia a un prezzo di 72,6 dollari al barile, sotto la chiusura di ieri di 73 dollari, mentre il petrolio texano si attesta a quota 70,8 dollari, contro 71,04.

Ma aldilà delle attuali oscillazioni, gli analisti continuano a vedere in 100 dollari un possibile target price per l’oro nero.

Prezzo petrolio, l’obiettivo 100 dollari è possibile? Cosa dicono gli analisti

Di questo avviso, almeno, Goldman Sachs e Glencore, che guardano soprattutto ai chiari di luna sul fronte dell’offerta, che potrebbe rimanere ancora disallineata alla domanda, stimata in 6 milioni di barili al giorno entro la fine del 2021. Come noto, infatti, l’Opec sta allentando la stretta sulla produzione, ma in assenza di ulteriori aumenti - oltre a quello già concordato di 0,8 milioni di barili al giorno per luglio – potrebbe innescarsi una dislocazione dei prezzi.

Come rilevato da Jeremy Weir, presidente di Trafigura, “siamo passati dall’avere 15 anni di riserve a 10 anni. Abbiamo visto la spesa in conto capitale passare dai 400 miliardi di dollari l’anno di 5 anni fa a soli 100 miliardi l’anno. Quindi, c’è una preoccupazione sul lato dell’offerta, la quale probabilmente farà aumentare i prezzi”.

Sul mercato del petrolio, tuttavia, pesa l’incognita Iran. Tehran, che potrebbe tornare in mano ai fondamentalisti dopo la stagione riformista di Rouhani, è impegnata in negoziati indiretti con l’amministrazione Biden per rientrare nei ranghi dell’accordo sul nucleare del 2015. Una eventuale stretta di mano porterebbe alla caduta delle sanzioni e alla consequenziale uscita dell’Iran dal grey market, con un afflusso di petrolio nei canali ufficiali che finirebbe per impattare sulle quotazioni.

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