Il più grande esportatore di petrolio al mondo potrebbe vendere i suoi asset per decine di miliardi di dollari

Alessandro Nuzzo

25 Novembre 2025 - 22:26

La compagnia statale Saudi Aramco starebbe preparando la vendita di diversi asset per finanziare nuovi investimenti.

Il più grande esportatore di petrolio al mondo potrebbe vendere i suoi asset per decine di miliardi di dollari

Saudi Aramco è la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita, oltre a essere il più grande esportatore di greggio al mondo. Secondo Bloomberg, il colosso starebbe valutando un maxi piano di dismissione di vari asset per svariati miliardi di dollari. In particolare, la società potrebbe cedere una quota dei suoi terminali per l’esportazione e lo stoccaggio di petrolio. A tal fine, diverse banche d’investimento sono già state invitate a partecipare a un concorso per condurre una valutazione completa dei potenziali asset in vendita, che potrebbero valere più di 10 miliardi di dollari, attirando l’interesse di fondi globali e grandi operatori energetici.

Si tratta di un asset estremamente redditizio che potrebbe attirare numerosi investitori, con l’azienda che potrebbe procedere alla cessione già all’inizio del prossimo anno. Il cuore logistico di Aramco per lo stoccaggio e l’export è il gigantesco hub di Ras Tanura, affacciato sul Golfo Persico. Strutture analoghe operano sul versante del Mar Rosso, garantendo una rete di uscita diversificata per il greggio saudita. All’estero, il gruppo detiene partecipazioni in terminal nei Paesi Bassi e utilizza capacità di stoccaggio, sia per il greggio sia per i derivati, in snodi strategici come l’Egitto e l’isola giapponese di Okinawa, consolidando così la propria presenza nei principali corridoi energetici globali.

Ma non solo questi asset: il colosso petrolifero starebbe considerando anche la vendita di una parte del suo patrimonio immobiliare. Un comparto che vale miliardi e forse persino più interessante dei terminali, dato che le autorità saudite intendono consentire agli stranieri di acquistare immobili nel Paese, una svolta che potrebbe ridisegnare il mercato locale e attirare nuovi capitali.

Perché Saudi Aramco vuole vendere asset

Il motivo per cui Saudi Aramco valuterebbe di dismettere tali asset sarebbe quello di mettere in cassa svariati miliardi di dollari da reinvestire altrove. Una strategia utile a finanziare nuovi investimenti in asset differenti, così da diversificare ulteriormente il portafoglio, rafforzare la resilienza del gruppo e sostenere i progetti di transizione energetica avviati nel regno.

Il prezzo del petrolio è sceso di circa il 20% dall’inizio dell’anno. L’aumento della produzione ha in parte compensato il calo delle quotazioni, ma non abbastanza da evitare ripercussioni: la compagnia ha rinviato alcuni progetti e valuta con maggiore attenzione la cessione di determinati asset, così da liberare risorse da destinare alle iniziative ritenute prioritarie.

Questa strategia segna una svolta rispetto alle precedenti operazioni di dismissione, che riguardavano soprattutto le infrastrutture dei gasdotti. Ora lo sguardo si sposta su componenti più ampie e operative del gruppo, segnale di un approccio più strutturale alla gestione della liquidità in un contesto globale sempre più competitivo e incerto.

Aramco resta il pilastro dell’economia saudita: i proventi dell’energia e i dividendi garantiti allo Stato rappresentano una fonte essenziale per finanziare i giganteschi programmi di sviluppo del regno. Tuttavia, alcuni di questi progetti stanno affrontando costi in aumento, rendendo ancora più cruciale un flusso di cassa stabile e prevedibile, indispensabile per mantenere la sostenibilità delle ambiziose strategie nazionali.

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