Bitcoin: ci possiamo fidare del rally in corso o è solo un’altra bolla?

Pierandrea Ferrari

28/10/2020

28/10/2020 - 20:29

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La più celebre tra le criptovalute torna a correre sui livelli di 3 anni fa, quando il valore del Bitcoin aveva già iniziato a perdere quota sulla scia di una disastrosa bolla. Ma questa volta le cose sembrano essere diverse.

Bitcoin: ci possiamo fidare del rally in corso o è solo un’altra bolla?

Il Bitcoin, nato nel 2009 e pioniere del settore, torna sui livelli di 3 anni fa.

La criptovaluta ha registrato una crescita del 30% nell’ultimo mese, fermandosi a quota 13.852 dollari. L’ultima volta che il Bitcoin ha raggiunto questo valore è stato nel gennaio del 2018, durante la fase di discesa che ha portato la quotazione da 20.000 a 3.136 dollari in un solo anno.

Ma secondo i sostenitori della criptovaluta l’ultimo rally del Bitcoin è solido e trova forza nelle manovre delle grandi aziende (non solo grazie a PayPal).

Cosa c’è dietro l’ultimo rally del Bitcoin

Dall’anno della sua creazione il Bitcoin ha conosciuto vertiginose ascese e rovinose cadute, inducendo gli osservatori a contestare la solidità del valore della celebre criptovaluta. Questa volta, tuttavia, i sostenitori del Bitcoin riconoscono nell’accresciuto interesse istituzionale verso le criptomonete il motore del rally, scacciando i sospetti di una nuova bolla.

Tra gli indiziati c’è PayPal, che la scorsa settimana ha annunciato la sua entrata nel business delle criptovalute (i clienti potranno acquistare, vendere o detenere criptomonete nel loro portafoglio PayPal). La decisione del gigante americano ha spinto il Bitcoin a quota 13.000 dollari la scorsa settimana, aprendo la strada verso nuove frontiere.

La mossa di PayPal non solo ha rafforzato le maggiori criptovalute, ma ha soprattutto abbattuto una barriera. Con l’intervento di PayPal (è attesa su come agiranno i concorrenti) i clienti avranno una maggiore consapevolezza su come le criptovalute e gli asset digitali possono impattare sulle loro vite e la loro ricchezza.

Parallelamente a PayPal altre aziende si stanno muovendo, o intendono farlo, nel recinto delle criptovalute. Fidelity Investments ha lanciato la scorsa estate un fondo Bitcoin, mentre aziende pubbliche come Square Inc. e MicroStrategy Inc. hanno recentemente investito sulla criptovaluta. Forte anche l’interesse della BCE che inizierà presto un esperimento su una versione digitale dell’euro (al lavoro anche la Cina sullo yuan digitale).

Se è troppo presto per sostenere che le criptovalute scalzeranno le valute tradizionali, affermare che l’interesse delle grandi aziende sta conferendo alle monete virtuali una solidità senza precedenti non lo è. Le criptovalute sono di fronte al test decisivo: ora che è possibile utilizzarle su piattaforme globali, la propensione (o la riluttanza) al loro utilizzo da parte delle persone sarà cruciale per determinare il loro futuro.

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