Perché bisogna temere le startup cinesi

Michela Del Zoppo

18 Novembre 2017 - 13:00

L’espansione delle imprese cinesi in Europa e Stati Uniti sembra essere solo questione di tempo: ecco cosa rende le startup del gigante asiatico così competitive sul mercato.

Perché bisogna temere le startup cinesi

Mentre Whatsapp si è aggiunta alla lista delle app che in Cina sono state bloccate, WeChat, l’applicazione di messaggistica istantanea con più utenti nel paese, continua ad espandersi a macchia d’olio.

Questo è solo un esempio di ciò che significa per le imprese asiatiche avere a che fare con il veto imposto dal governo: mettere al bando le società straniere significa dare un impulso forte a quelle che si trovano all’interno delle frontiere. Ma non solo.

La trasformazione digitale della Cina avrà un’influenza crescente in tutto il mondo e, soprattutto negli ultimi anni, il suo processo di globalizzazione non ha fatto altro che acquisire nuovi slanci.

Al punto che la Cina potrebbe marcare la nuova frontiera digitale nei prossimi decenni, stabilendo nuovi criteri per fusioni e acquisizioni di aziende, esportazione di nuovi modelli di business, investimenti e progresso tecnologico.

Startup cinesi: un modello di business

All’inizio, le startup cinesi famose in tutto il mondo si sono sviluppate crescendo nel loro stesso mercato. Il primo vantaggio di cui possono usufruire queste imprese rispetto ad altre economie è il dato demografico.

A differenza di paesi meno popolosi, che sono costretti a iniziare il processo di internazionalizzazione molto presto per non chiudere i battenti, le imprese cinesi contano su un vasto pubblico di potenziali utenti.

Questo conduce al secondo vantaggio che le imprese cinesi hanno, ovvero saper sopravvivere in un contesto in cui la concorrenza è tanta. Ciò conduce le startup a consolidare le proprie caratteristiche, valorizzando peculiarità e competenze rispetto a un numero enorme di imprese dello stesso settore.

Un altro innegabile punto di forza della Cina, che scatena non poche polemiche, è il fatto che il paese può permettersi prezzi di produzione più bassi. La crescita di esportazioni globali è aumentata a ritmi esponenziali negli ultimi anni e non ci sono segnali che indichino un’inversione del trend.

Le compagnie del gigante asiatico che si avventurano oltre il continente possono contare sul fatto di essere più che preparate per affrontare il mercato globale: chi supera la concorrenza in Cina, infatti, ha tutte le carte in regola per competere anche fuori dal paese.

Alibaba, Huawei e Lenovo sono solo alcuni esempi di come competere con successo sul mercato europeo e statunitense: prima consolidare le proprie basi sul mercato cinese e poi tentare la sorte al di fuori.

Il punto, come sottolineano numerosi imprenditori, sta nel situarsi tra le 10 migliori imprese locali più importanti del proprio settore. A quel punto è molto probabile che si riuscirà ad acquisire una posizione di rilievo anche su scala globale.

Il mercato europeo e le imprese cinesi

Le differenze fra le normative dei diversi paesi europei a volte rappresentano un ostacolo per le startup cinesi, abituate ad avere a che fare con politiche più o meno uniformi all’interno di una nazione che ha il doppio della popolazione del Vecchio Continente.

Ma non bisogna sottovalutate neanche il fattore culturale, molto potente in Cina: più si è influenti e conosciuti, più il proprio prodotto avrà successo. Sebbene sul mercato Europeo raramente accada una cosa del genere, sarebbe scorretto affermare che il mercato cinese gode di un’uniformità tale da rendere semplice distribuire un prodotto su più fasce di pubblico.

La cultura del lavoro è un altro dei punti forti della Cina a confronto con le imprese europee. Per gli imprenditori cinesi, ormai, è quasi una tradizione lavorare tutti i giorni della settimana e portare i propri figli sul posto di lavoro pur di passare del tempo con loro.

Quando le imprese europee sbarcano in Cina

Molte compagnie europee hanno denunciato trattamenti ingiusti al loro ingresso nel paese asiatico; altre società statunitensi hanno dovuto confrontarsi con un governo che ha vietato le grandi tecnologie come Facebook, Google, Twitter, Instagram o Snapchat. Un altro dei motivi che hanno portato al fallimento molte imprese straniere su suolo cinese è la maggiore rapidità del mercato cinese, dettato anche dalle abitudini e dalle esigenze dei consumatori.

Per evitare le conseguenze dello “scontro” tra imprese e contesto culturale, il consiglio degli imprenditori cinesi per le società straniere è di trovare un socio locale che conosca bene le dinamiche del mercato.

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