In caso di crisi di governo per Dario Franceschini ci sarebbero delle elezioni anticipate, con il PD e il Movimento 5 Stelle che potrebbero unirsi sotto il segno di Giuseppe Conte che così andrebbe a sfidare Matteo Salvini, mentre Italia viva resterebbe fuori dalla coalizione.
All’interno della maggioranza ormai sembrerebbe essere una guerra di nervi. Dopo l’ultimatum di Matteo Renzi a Giuseppe Conte e il papello di richieste presentato da Italia Viva, il Partito Democratico rompe gli indugi e si schiera a difesa del Presidente del Consiglio.
Mentre il renziano Matteo Rosato parla di “fiducia in Conte che ormai non c’è più”, IV continua a negare che in caso di crisi di governo le elezioni anticipate siano l’unica scelta, anche se al momento una maggioranza alternativa a quella giallorossa non sembrerebbe esserci.
Le urne così vengono agitate a mo’ di spauracchio per far passare il mal di pancia ai renziani, visto che stando agli ultimi sondaggi Italia Viva al momento sarebbe a rischio di non superare la soglia di sbarramento del 3%.
Chi invece sembrerebbe non temere il voto è Dario Franceschini, che in caso di elezioni vedrebbe bene Giuseppe Conte opposto a Matteo Salvini, visto che con questo schema “ce la giochiamo”.
Elezioni: Franceschini lancia Conte contro Salvini
L’ultimo Consiglio dei Ministri oltre a licenziare il decreto Natale ha anche approvato la revisioni dei collegi elettorali del Rosatellum, l’attuale legge elettorale che è stata modificata per essere così applicabile vista la sforbiciata ai parlamentari che ci sarà nella prossima legislatura a seguito del referendum.
In caso di crisi di governo ci sarebbe quindi una legge elettorale applicabile per poter votare, ma le Camere dovranno essere sciolte prima del prossimo 3 agosto visto che poi scatterà il semestre bianco.
Se da una parte Matteo Renzi minaccia di far cadere il governo se non verranno accolte le richieste avanzate, dall’altra il Partito Democratico fa intendere che le urne sono l’unica soluzione possibile in caso di sfiducia a Giuseppe Conte.
Dario Franceschini si è poi sbilanciato anche in un possibile scenario elettorale, con una coalizione a sostegno del premier composta dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle, da una lista di sinistra e una dello stesso Conte.
Non ci sarebbe invece spazio per Italia Viva perché “chi ha provocato la crisi non potrebbe pensare di stare con noi”. Un problema che non sarebbe da poco per i renziani, che se fosse così potrebbero ambire a restare in Parlamento soltanto superando il 3% a livello nazionale non avendo a disposizione posti nei seggi blindati per il centrosinistra.
La strategia ormai appare essere chiara: ammorbidire la posizione di Italia Viva preparandosi a elezioni anticipate, vista la paradossale situazione di un governo impantanato nel pieno di una pandemia proprio nel momento in cui è chiamato a fare scelte decisive per il futuro del Paese.
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