Nuovi focolai in Italia in aumento: ecco quali Regioni rischiano il lockdown

Martino Grassi

05/07/2020

13/07/2021 - 17:40

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La nascita dei nuovi focolai in Italia sta destando l’attenzione degli esperti che iniziano a paventare la possibilità di un nuovo lockdown per alcune Regioni. Ecco quali sono quelle più a rischio.

Nuovi focolai in Italia in aumento: ecco quali Regioni rischiano il lockdown

In Italia si stanno registrando sempre più focolai che destano l’allarme tra gli esperti con il rischio di introdurre nuovamente il lockdown e misure di contenimento più restrittive in alcune aree o Regioni. Chiaramente non tutti i nuovi focolai preoccupano allo stesso modo, ma le autorità sanitarie nazionali e regionali stanno monitorando con attenzione l’andamento e le cause de contagi.

Alcune delle nuove infezioni nella Penisola sembrerebbero essere state causate da persone che sono rientrate in Italia da Paesi esteri, e in particolare quelli extra Schengen.

Nuovi focolai: quali Regioni rischiano il lockdown

La situazione epidemiologica sta migliorando sempre più, tanto che adesso si registrano meno di 15.000 infezioni, tuttavia in alcune Regioni sparse nello Stivale, si sta assistendo alla nascita di nuovi focolai, che se non contenuti adeguatamente potrebbero far imporre una nuova quarantena, proprio come è accaduto in Catalogna e in Germania.

Una delle regioni più colpite è senza dubbio la Toscana, dove sono stati rilevati diversi focolai che sembrerebbero essere stati causati dalla comunità peruviana e cingalese, presente soprattutto nella zona di Firenze, ma anche in piccoli centri della costa. Anche l’Emilia Romagna dove al noto focolaio scoppiato all’interno dello stabilimento di Bartolini, si aggiunge anche quello che ha colpito l’area tra Cervia e Ravenna, dove alcuni braccianti provenienti dal Bangladesh sono risultati positivi al coronavirus.

Nel Lazio, dopo i vari focolai registrati nelle scorse settimane, un inserviente bengalese ha dato il via a una piccola catena di contagi all’interno di un ristorante nella zona di Fiumicino, che sembrerebbe essere stata contenuta.

Nel Nord Italia invece le situazioni più problematiche sono state registrate in Trentino Alto Adige, dove vi è stato un picco di contagi all’interno di una comunità di kosovari a Predazzo, un comune della provincia autonoma di Trento a causa di un uomo che dopo essere rientrato nella Penisola lo scorso 14 giugno non si è sottoposto all’isolamento domestico. Anche in Veneto la situazione è delicata, tanto che il Governatore della Regione, Luca Zaia ha annunciato di voler inasprire le misure di contenimento.

Al Sud invece la situazione sembra essere sotto controllo fatta eccezione per la zona di Mondragone in Campania, dove tutto sommato la situazione è stata tenuta sotto controllo.

L’avvertimento del virologo Pregliasco

Sulla questione dei nuovi focolai in Italia si è espresso anche il noto virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, il quale ha affermato che:

“I numeri e la notizia di tanti piccoli focolai in Italia preoccupano un po’, ma si tratta di una situazione di grande attenzione, non di pericolo. E non abbiamo a che fare con una seconda ondata. Il fatto è che il virus, seppur in modo limitato, continua a circolare ed è fondamentale intercettare e spegnere subito i focolai, mantenendo alta la guardia sui casi importati dall’estero”.

Per limitare quanto più possibile il rischio seconda ondata, per il virologo è necessario potenziare la capacità di tracciamento, senza tuttavia generare allarmi inutili. Secondo l’esperto infatti, in questa fase è normale assistere alla nascita di alcuni casi isolati, tuttavia è ancora importante attuare le misure di prevenzione, come quella dell’obbligo della mascherina.

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