Sale un concerto di pareri negativi dopo la direttiva della BCE sui nuovi crediti deteriorati. Confindustria: direttiva incoerente con politica monetaria. Si pensa a un ricorso in sede europea.
Coro di no contro la nuova direttiva della Banca centrale europea sull’accantonamento dei crediti deteriorati a partire dal 1°gennaio 2018. I titoli bancari erano crollati in borsa, presi dal sentiment negativo del momento. Il commento a caldo di Confindustria è decisamente contrario: misura incomprensibile. Anche l’Associazione bancaria italiana e Matteo Renzi contro le nuove norme. Tutti i dettagli di seguito.
Confindustria: misura sugli Npl incomprensibile
La direttiva della BCE sugli Npl aveva già riscontrato il parere negativo di Equita Sim e aveva vistola borsa italiana chiudere con un notevole passivo, trascinata nel baratro dalle performance negative dei titoli bancari.
Confindustria boccia completamente la nuova misura, ritenendola eccessiva e in controtendenza con la politica monetaria della Bce, che è espansiva e anticiclica.
È ritenuta incomprensibile soprattutto perché una misura sui crediti deteriorati esiste già e sta funzionando discretamente, registrando un notevole aumento degli Npl dismessi nello scorso luglio.
Confindustria contesta soprattutto la tempistica con cui la misura è stata adottata, troppo poco tempo a disposizione per effettuare le dovute modifiche ai bilanci delle banche, che dovranno rivedere gli obiettivi a lungo termine. Ci sarà da considerare l’accantonamento integrale dei crediti deteriorati non garantiti in 2 anni e quelli garantiti in 7.
La preoccupazione è che tale direttiva possa avere ripercussioni anche sull’economia reale penalizzando le imprese. Sarà infatti più difficile vendere sul mercato i crediti deteriorati, dato che ci sarà un’impennata sul loro prezzo.
Confindustria agirà in sede europea per chiedere un ripensamento, allarmata sulle possibili gravi conseguenze che questa direttiva può comportare, in particolar modo sulle tempistiche che hanno preso in contropiede le banche. Denuncerà anche la contraddittorietà fra la politica monetaria, espansiva e anticiclica, e la politica economica, in questo caso restrittiva.
Abi: misura è un macigno. Renzi: scelta folle, bisogna farsi sentire
Il presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana) Patuelli, in un forum organizzato dall’Ansa, ha definito un macigno queste nuove regole imposte dalla Bce. Crede che la strada intrapresa fosse quella giusta e il numero degli Npl è calato del 23% da agosto dicembre 2016 ad agosto 2017. Ora non ci sarà più ottimismo in merito.
Ritiene la misura frutto di una decisione un po’ improvvisata, poco analitica. Il governo è stato avvertito dei rischi delle nuove norme sugli Npl.
A proposito di governo, l’ex presidente del Consiglio e attuale segretario del Pd Matteo Renzi ha etichettato questa scelta come folle e che colpirà le PMI, alle quali sarà quasi impossibile fare credito.
Renzi si augura una convergenza fra tutti i partiti italiani ed europei contro la direttiva BCE e si scaglia contro i bancari europei che, sostiene l’ex premier, dovrebbero essere pagati per risolvere crisi finanziarie e non per provocarle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA