Mutui, gli effetti dalla conferma dei tassi BCE ai minimi

Stefano Tempera

10/12/2020

25/10/2022 - 11:59

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La Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati a zero. Gli indici Euribor e Eurirs restano ai livelli minimi e i tassi dei mutui non sono mai stati così favorevoli.

Mutui, gli effetti dalla conferma dei tassi BCE ai minimi

Nel corso dell’ultima riunione della Banca Centrale Europea del 2020, il Consiglio direttivo presieduto da Christine Lagarde ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati ai minimi storici e pertanto il tasso principale (Refi) rimarrà a 0,00%, il tasso sui prestiti marginali resta a 0,25%, mentre quello sui depositi rimarrà fermo a quota -0,50%.

La BCE ha annunciato una serie di nuove misure espansive con l’obiettivo di contrastare i danni causati dal Covid-19. In particolare il Consiglio direttivo ha deciso di incrementare di 500 miliardi di euro il supporto al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP), portandolo ad un valore complessivo di 1.850 miliardi di euro. Inoltre verrà esteso di ulteriori 9 mesi e dunque si prolungherà almeno fino alla fine di marzo 2022. In ogni caso, Christine Lagarde ha ribadito che la BCE continuerà a stimolare l’economia «fino a quando non giudicherà che la fase di crisi del coronavirus sia terminata».

A presentare il nuovo piano di sostegno è stata la stessa Christine Lagarde nel corso della consueta conferenza stampa. La presidente BCE si è mostrata preoccupata per l’economia, dichiarando che ci sarà un’importante contrazione nel quarto trimestre di quest’anno. Inoltre, Lagarde ha preannunciano che sono in arrivo dati macroeconomici che confermeranno un forte impatto nel breve termine a causa dalla pandemia.

Mutui, tassi ai minimi grazie alla BCE

Nel corso degli ultimi anni le misure della Banca Centrale Europea sono state mirate per favorire chi ha la necessità di richiedere un prestito e allo stesso per scongiurare una pesante crisi del settore creditizio. In seguito a queste decisioni, oggi, chi chiede un finanziamento in banca o ha bisogno di un mutuo per l’acquisto di un immobile può ottenere i tassi di interesse più bassi di sempre.

Le misure decise dalla BCE lasciano intendere che i tassi rimarranno bassi ancora per un lungo periodo di tempo. In particolare l’Euribor, che segue direttamente l’andamento del tasso principale BCE, oggi è ai minimi storici e secondo ogni previsione rimarrà agli attuali livelli, o inferiori, a lungo. La scadenza mensile dell’Euribor è ferma a -0,55, così come la scadenza trimestrale, ma per quanto riguarda l’Euribor a 3 mesi si tratta del dato più basso di sempre (ultima rilevazione 10 dicembre 2020).

Considerando un mutuo indicizzato all’Euribor, in questo momento a -0,55, e uno spread dello 0,80, che corrisponde al guadagno della banca applicato sul contratto di finanziamento, significherebbe che il tasso finale per il mutuatario sarebbe dello 0,25%, sempre che l’istituto di credito consideri l’Euribor negativo e che non applichi un tasso minimo, detto Floor.

Tassi dei mutui ai minimi storici, fino a quando?

I futures sull’Euribor prevedono che il parametro dei mutui a tasso variabile resterà in territorio negativo almeno per tutto il 2021. In ogni caso, con l’obiettivo principale della BCE di mantenere il livello di inflazione intorno al 2%, è facile immaginare che i tassi di riferimento rimarranno agli attuali livelli ancora per diversi anni. Basti verificare le ultime stime dell’Eurozona sull’inflazione, che nel 2021 vedono il dato all’1%, nel 2022 all’1,1% e nel 2023 all’1,4%.

Anche i tassi IRS sono stabili e ruotano intorno a quota zero, con le durate a 10 e 15 anni ampiamente in territorio negativo. Con le scadenze di lungo periodo come gli Eurirs a 25 e 30 anni, oggi fissati rispettivamente a 0,00 e 0,03, e ipotizzando uno spread dello 0,70, chi è alla ricerca di un mutuo a tasso fisso per 25 anni potrebbe sottoscrivere un contratto con un tasso dello 0,83% per tutta la durata del prestito.

Per fare un esempio, sottoscrivendo oggi un mutuo ipotecario di 120.000 euro in 25 anni ad un tasso dello 0,83%, si pagherebbe una rata mensile di 443,07 euro, con una restituzione degli interessi ai minimi storici.

Lo stesso discorso vale per chi vuole sostituire il vecchio mutuo con uno più conveniente passando ad un’altra banca tramite la surroga. Avendo un debito residuo di 100.000 euro e una durata mancante di 20 anni, un ipotetico tasso del 2,50% oggi potrebbe essere sostituito con uno 0,50%, soluzione che permetterebbe di risparmiare oltre 22.000 euro nel corso degli anni, con un taglio della rata di circa 90 euro al mese.

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