Mercati nervosi: si temono ingovernabilità Italia e dazi Trump

Alessio Trappolini

05/03/2018

Rosso acceso in apertura sulle piazze finanziarie dell’Eurozona. Cosa spaventa di più, l’esito delle urne italiane o i dazi di Trump? Abbiamo sentito due esperti per monitorare da vicino la situazione dei mercati.

Mercati nervosi: si temono ingovernabilità Italia e dazi Trump

Partenza da brivido per Piazza Affari all’indomani delle elezioni politiche che sostanzialmente consegnano agli italiani un Paese dalla difficile governabilità. L’indice FTSE Mib ha aperto in ribasso di oltre 2 punti percentuali segnando un minimo a 21.460 punti per poi recuperare ed assestarsi presso i 21.700 punti.

Il quadro consegnato dalle elezioni del 4 marzo è molto contrastato e di difficilissima lettura per i mercati. L’ipotesi di un nuovo accordo fra Partito Democratico e Forza Italia - con i numeri che stanno emergendo - non risulta possibile. Si allontana dunque l’ipotesi di un Gentiloni Bis, mentre si aprono nuovi scenari, anche nel centrodestra in seguito al sorpasso della Lega nei confronti di Forza Italia. Nonostante la tenuta intorno al 36-37%, il centrodestra non ha la maggioranza assoluta.

Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, sentito questa notte dalla redazione di Money.it ha detto che non sarà facile “trovare i 40-50 parlamentari che mancano per formare un governo, anche perché verosimilmente il PD non fornirà alcuna stampella a questo ipotetico governo ”. Al momento dunque lo scenario è quello dell’ingovernabilità.

La leadership di Salvini rende ulteriormente più complicato il tutto – ha detto De Casa – mentre una figura come quella di Tajani (candidato premier proposto da FI, ndr) sarebbe stata verosimilmente più adatta alle larghe intese”.

In questo quadro, è lecito attendersi una reazione negativa, anche poderosa nell’eventualità di un asse lega+ 5 stelle, soprattutto se le tematiche legate all’uscita dall’euro dovessero riaffiorare, ma “al momento la vedo relativamente difficile da costruire”, ha chiosato De Casa.

È chiaro che al momento uno scenario da non trascurare è quello di un governo di scopo per formare una nuova legge elettorale e di un nuovo voto in autunno o ad inizio 2019.

Mercati finanziari spaventati da Trump

Neanche la notizia giunta ieri nelle sale operative dalla Germania (l’SPD ha accettato la nuova Grosse Koalition con Frau – Merkel) riesce a mitigare la reazione dei mercati finanziari europei questa mattina, che invece guardano con timore all’inasprirsi della guerra commerciale fra Usa ed Europa.

La decisione della scorsa settimana da parte del presidente degli Stati Uniti Trump di imporre tariffe elevate su acciaio e alluminio sembra destinata a continuare a riverberarsi nella settimana entrante dopo che il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha dichiarato che l’Ue potrebbe prendere in considerazione tariffe simili su marchi iconici statunitensi come Harley Davidson, Levis e Bourbon.

In risposta, il presidente Trump ha quindi suggerito che gli Stati Uniti aumenterebbero le tariffe sulle esportazioni Ue di automobili negli Stati Uniti.

Così Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets:

“La reazione dei mercati azionari nelle ore successive all’annuncio del presidente Trump fornisce un’indicazione su cosa potrebbe accadere se queste minacce si concretizzassero in una vera e propria guerra commerciale.”

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