La politica della banca centrale americana (FED) si estende oltre i confini USA. Dalla Banca del Giappone alle banche centrali di Australia e Corea del Sud la quantità di stimolo monetario globale è "incomprensibile" e molto pericolosa.
"Quello che sta accadendo in Giappone è potenzialmente molto, molto pericoloso non solo per il Giappone ma per i mercati mondiali. E non sto parlando del Nikkei. Ciò che è avvenuto nel JGB giapponese [Japanese government bond] è straordinario. Negli ultimi tre giorni, il rendimento è passato da 60 punti base a 86. Potete immaginare cosa sarebbe successo in America, se i rendimenti sui titoli del Tesoro a 10 anni fossero passati da 6% a 8,6%?". La politica giapponese dei soldi facili, di una economica espansiva sia dal lato fiscale che dal lato monetario e la strategia di crescita dell’ Abenomics (da Abe, il Primo Ministro giapponese, ed economics) in generale è "pericolosa" per l’economia nazionale e per i mercati globali.
In una rara intervista, offerta in esclusiva a Talking Numbers, Bill Fleckenstein che predisse il crollo dei mutui subprime nel 2007 e la bolla tecnologica del 2000, lancia oggi un nuovo allarme: tassi di interesse più elevati in Giappone potrebbero avere un effetto disastroso sul mercato obbligazionario americano e sui mercati mondiali.
Le banche centrali di tutto il mondo stanno perseguendo le stesse politiche monetarie lascive degli Stati Uniti, e il risultato sarà una diffusa rovina finanziaria, afferma il veterano manager di hedge fund Bill Fleckenstein, titolare di Fleckenstein Capital e autore di "LE bolle di Greenspan: L’età dell’innocenza presso la Federal Reserve".
"Il QE [quantitative easing] di per sé non risolve i problemi. La stampa di denaro della Fed è ciò che ha creato le bolle". L’andamento dei mercati azionari e l’impennata de i prezzi delle azion, potrebbe suggerire i problemi di fondo siano stati, almeno per un po’, risolti. "Questo non è vero. Non intendo dire che tutto è sbagliato in America, ma, dal punto di vista finanziario, ci sono un sacco di problemi e rischi che non vengono presi in considerazione". Cosa c’è che non va nei mercati in questo momento? "Vedo un sacco di speculazioni[...]Le persone credono che se il mercato sale [allora] l’economia sta necessariamente migliorando[...]Due anni fa, la gente era così entusiasta di come stava reagendo il mercato che ha pensato che l’economia si sarebbe ripresa, e che il QE sarebbe finito. Beh, non solo non è finito, ma ne abbiamo cominciato un altro".
I problemi legati all’inflazione, alla disfunzione del mercato azionario e obbligazionario, all’instabilità delle istituzioni finanziarie...sono tutti verosimilmente il prodotto della politica della Fed. “Tuttavia, dal momento che i mercati azionari continuano a salire (su fondamentali deboli) e non vi è (ancora) una diffusa preoccupazione per l’inflazione, molti investitori sembrano accontentarsi di credere che i nostri problemi siano risolti", continua Fleckenstein.
L’incoscienza della politica della banca centrale si estende oltre i confini americani. Oltre alla Fed, alla Banca del Giappone, alla Banca Nazionale Svizzera, alla Banca d’Inghilterra, e alla Banca centrale europea (se non ancora nei fatti, almeno nelle parole), proprio la scorsa settimana, anche le banche centrali di Australia e Corea del Sud hanno seguito l’esempio americano. "La quantità di stimolo monetario globale è "incomprensibile", ha osservato Fleckenstein. Se è indubbio che questa marea di denaro in circolazione rappresenti la soluzione alla crisi del Giappone, è altrettanto ragionevole supporre che da tale operazione possano derivare effetti negativi, sia sul piano interno che a livello internazionale.
"Sembrerebbe che i governi del mondo siano in procinto di concludere che le loro politiche di stimolo stanno risolvendo tutti i problemi e non hanno conseguenze negative”. Dal momento che il mercato azionario degli Stati Uniti sta esplorando nuovi massimi anche se la nazione ha un deficit di mille miliardi di dollari, Fleckenstein ha spiegato che i governi europei in particolare, sono incoraggiati a eleggerlo a modello. Fleckenstein pensa che le conseguenze saranno dolorose e che ci dobbiamo preparare all’ennesima brutta sorpresa.
Fonte: businessinsider.com
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