Mario Draghi premier? Ora Conte trema

Riccardo Lozzi

19/08/2020

Si rincorrono le voci di Mario Draghi nel ruolo di premier dopo il discorso al meeting di CL a Rimini. Quale sarà il futuro dell’ex Presidente della BCE?

Mario Draghi premier? Ora Conte trema

Le parole di Mario Draghi al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini non potevano restare senza conseguenze. Infatti, già da tempo il suo nome circola sia per il ruolo di Presidente della Repubblica, come successore di Sergio Mattarella, che per quello di Presidente del Consiglio.

In questo ultimo caso si prefigurerebbe, secondo alcuni retroscena, un governo di unità nazionale, o la cosiddetta “coalizione Ursula”, che vedrebbe l’allargamento della maggioranza almeno anche a Forza Italia e la sostituzione di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Draghi al posto di Conte come premier?

Il discorso di ieri di Draghi è sembrato ad alcuni un programma politico da attuare, nonostante il diretto interessato abbia sempre smentito una sua discesa in campo.

Tuttavia Conte si ritrova a dover fare i conti con la popolarità che l’ex Presidente della BCE sta ottenendo in queste ultime ore, non solo dalla classe politica, ma anche dai cittadini.

L’apprezzamento nei confronti dell’economista sembrerebbe essere trasversale. Si registrano commenti positivi da parte di esponenti di sinistra, come lo stesso segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, e di destra, con il leader della Lega Matteo Salvini che sostiene come fosse sottintesa una bocciatura nei confronti del governo giallo-rosso.

Consenso trasversale per Draghi

Tale consenso, che si può notare anche dai commenti degli utenti sul web, potrebbe quindi tentare Draghi prima o poi a provare un’avventura politica. Le ipotesi e le voci che si rincorrono sono, al momento, le più disparate.

La maggioranza, d’altronde, nonostante al momento sembri più solida che in passato, subisce di continuo alcuni scossoni e le elezioni regionali previste il prossimo 20 e 21 settembre, in caso di vittoria schiacciante del centrodestra, potrebbero indurre PD e Movimento 5 Stelle a cambiare il timoniere insieme alla rotta.

Certamente Conte sarà costretto a vivere, almeno nel prossimo futuro, un confronto a distanza con l’ombra di quello che, a detta di molti, sarebbe il miglior premier per il nostro Paese in un momento di crisi economica come quella che stiamo vivendo.

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