Londra è la seconda Global City al mondo, Brexit non fa paura

Alessio Trappolini

13 Maggio 2019 - 11:29

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I travagliati processi Brexit non mettono in discussione l’attrattività sociale ed economica della capitale britannica: Londra è e sarà al centro dell’economia mondiale nonostante le sfide legate al suo destino politico

Londra è la seconda Global City al mondo, Brexit non fa paura

Los Angeles, Londra e Hong Kong: sono le tre top Global Cities secondo la classifica stilata dalla società di asset management Schroders.

«Aggiorniamo l’Indice Schroders Global Cities 30 ogni anno individuando le città più promettenti. Riteniamo che il potenziale di crescita economica sia incorporato in specifici fattori e, in qualità di investitori, la comprensione di questi trend rappresenta una componente essenziale del nostro processo», ha spiegato Hugo Machin, Co-Head of Global Real Estate Securities per Schroders.

Oltre Londra solo due europee nella top 30

L’Indice Schroders Global Cities 30 viene stilato in base a un range di fattori, inclusi le proiezioni di crescita dell’economia, i redditi disponibili nel prossimo decennio e le dimensioni della popolazione.

La classifica di quest’anno evidenzia il ruolo di Londra e la sua rilevanza per l’economia britannica, e mette in luce l’attrattività della capitale del Regno Unito come destinazione per gli investimenti in asset reali.

Nonostante il travagliato processo Brexit in ballo da più di due anni, quest’anno Londra ha superato Hong Kong, aggiudicandosi il secondo posto nell’Indice, nonostante l’incertezza economica e politica nel Regno Unito.

Londra si conferma la città europea con il posizionamento migliore nella top 30, seguita da Parigi in 17esima posizione e da una new entry, Monaco di Baviera, al 28esimo posto. Nel 2016, Londra era ottava in classifica, per poi salire al terzo posto nel 2017.

«La ragione per la quale Londra si mostra resiliente è individuabile nelle revisioni positive ai dati sull’occupazione che alimentano la crescita del reddito, una componente chiave dell’indice», spiega il report.

Machin va più affondo nella questione e spiega: «Rimaniamo ottimisti nei confronti delle prospettive per Londra, che può contare su attrazioni senza eguali, dagli spazi verdi a una vibrante offerta culturale e di intrattenimento. Le persone vogliono vivere e lavorare nella capitale inglese e ciò significa che questa città è in grado di attirare professionisti e personale altamente qualificato. Londra, così come diverse altre città realmente globali, resta al centro dell’economia mondiale nonostante le sfide legate a Brexit».

Monopolio Usa, solo tre città cinesi

Los Angeles è rimasta in vetta, mentre Boston e New York completano la top 5. Anche la solidità delle città statunitensi nel ranking è stata supportata dai dati positivi sul fronte occupazionale: il calo delle richieste di sussidi di disoccupazione e lo spostamento verso la piena occupazione virtuale nel Paese hanno avuto un impatto positivo sulle classifiche, nonostante le notizie negative sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Austin (Texas) ha debuttato per la prima volta quest’anno insieme a Monaco di Baviera tra le prime 30 posizioni, entrambe economie in crescita grazie alla produzione, distribuzione e utilizzo della conoscenza e dell’informazione.

L’urbanizzazione in Cina prosegue a un ritmo elevato. La crescita in alcune città cinesi in particolare avrà a nostro avviso un impatto significativo sull’economia globale futura.

«Pechino, Shanghai, Shenzhen si distaccheranno da altre città in Cina e per un motivo chiaro. L’investimento del Governo in queste tre città ha portato alla formazione di cosiddette “Meta-cities”, creando hub super-economici che stimolano la proliferazione di idee e posti di lavoro», ha chiosato Machin.

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