Lockdown e green pass in Europa: le regole nei vari Paesi

Alessandro Cipolla

18/11/2021

18/11/2021 - 12:05

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La quarta ondata Covid sta duramente colpendo l’Europa: tra lockdown per i non vaccinati, strette sul green pass e il ritorno del coprifuoco, ecco le regole al momento in vigore nei principali Paesi.

Lockdown e green pass in Europa: le regole nei vari Paesi

L’Europa è l’epicentro di questa quarta ondata Covid. Dopo le parole allarmanti dell’Oms, a certificare questo scenario sono i numeri dei contagi e dei morti che si sono registrati nel Vecchio Continente negli ultimi sette giorni.

In tutta Europa sono stati circa 2 milioni i nuovi casi di Covid accertati nell’ultima settimana con 28.000 i decessi. Numeri questi superiori a tutti gli altri continenti, con la situazione che comunque rimane allarmante anche negli Stati Uniti dove si sono registrati nello stesso periodo 600.000 contagi e 8.000 morti.

Una nuova emergenza che ha spinto diversi Paesi europei a varare in tutta fretta una serie di misure restrittive, tra green pass e lockdown più o meno mirati oltre a un ritorno del coprifuoco e della diffusione dello smart working.

L’obiettivo è quello di contenere la diffusione del virus e spingere la popolazione a sottoporsi al vaccino, che sia la prima dose o la terza dove prevista, anche se non mancano i Governi che hanno scelto di non inasprire le restrizioni nonostante l’aumento dei contagi.

Green pass e lockdown in Europa

Vediamo nel dettaglio qual è la situazione in Europa nei principali Paesi.

Austria (64,5% popolazione vaccinata)

Vienna di recente spesso è stata citata come modello, visto che dallo scorso 8 novembre è in vigore una sorta di lockdown ad hoc solo per i non vaccinati. Con la regola 2G il green pass viene rilasciato solo a chi è immunizzato contro il Covid oppure a chi è guarito. A differenza dell’Italia non può essere utilizzato un tampone negativo per ottenere il certificato verde.

Le persone non vaccinate possono andare a lavoro o al supermercato, ma non possono accedere in una lunga serie di luoghi: bar, ristoranti, barbieri, pasticcerie, parrucchieri, eventi sportivi e impianti sciistici. Per chi trasgredisce è prevista una multa fino a 1.450 euro, con le prenotazioni per i vaccini che negli ultimi giorni hanno fatto registrare un deciso balzo.

Germania (67,5% popolazione vaccinata)

Per Angela Merkel la situazione è “drammatica”, ma il Governo che è in scadenza in attesa dell’insediamento del socialdemocratico Olaf Scholz, soltanto ora sta studiando misure nazionali convocando la cabina di regia con le Regioni: appare scontata l’adozione di severe misure restrittive.

Intanto in alcuni Länder si è deciso di adottare il sistema austriaco del 2G estendendolo anche a piscine e palestre. Per alcuni eventi specifici è stato adottato il 2GPlus: oltre al vaccino o alla guarigione serve anche un tampone negativo.

Regno Unito (68,5% popolazione vaccinata)

Dallo scorso 19 luglio, giorno ribattezzato come Freedom Day, Oltremanica non sono più in vigore le misure restrittive: niente mascherine, distanziamento o green pass.

Nonostante un aumento dei contagi e dei decessi nell’ultimo periodo, Boris Johnson finora ha resistito al pressing dei medici e dei Laburisti confermando la volontà di non tornare indietro, puntando tutto invece sui vaccini tanto che Londra ha dato il disco verde alla somministrazione della terza dose anche per gli over 40.

Francia (68,9% popolazione vaccinata)

L’Eliseo lo scorso 21 luglio è stato il primo a introdurre l’obbligo del green pass per accedere a certi luoghi, locali o eventi, sia al chiuso che all’aperto, senza limitazioni di capienza, come musei, cinema, bar, ristoranti, ospedali, case di riposo e strutture medico sanitarie (salvo casi di urgenza).

A differenza dell’Italia il green pass però non è necessario per accedere nei luoghi di lavoro, mentre gli over 65 per vedere prorogato il proprio certificato devono sottoporsi alla somministrazione di una terza dose sei mesi dopo l’inoculazione della seconda.

Spagna (79,2% popolazione vaccinata)

Anche quello che è stato definito il modello Spagna starebbe iniziando a vacillare, con i contagi in aumento pure nel Paese iberico. Al momento l’unica misura restrittiva in vigore è l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso.

Alcune regioni come i Paesi Baschi e la Navarra stanno però pensando di introdurre il green pass per accedere a bar, ristoranti, locali notturni ed eventi di musica e danza. In Catalogna e in Galizia invece il certificato verde è necessario già da tempo per poter accedere nei locali notturni.

Olanda (72,1% popolazione vaccinata)

La situazione sanitaria è difficile in Olanda, contagi in aumento e terapie intensive piene, tanto che il Governo dopo aver tolto quasi ogni misura restrittiva in estate è tornato ora sui propri passi: confermata la necessità del green pass in determinati luoghi, torna l’obbligo delle mascherina al chiuso, pub e ristoranti chiusi alle ore 20 e negozi non essenziali alle 18 per un sostanziale ritorno del coprifuoco.

Belgio (74,6% popolazione vaccinata)

Anche Bruxelles di fronte alla impennata dei contagi ha deciso di mettere in campo diverse misure: obbligo di smart working per 4 giorni alla settimana e mascherine obbligatorie al chiuso. Al vaglio invece la possibilità di adottare il modello austriaco per il green pass e la chiusura di palestre e discoteche.

Irlanda (75,4% popolazione vaccinata)

Pugno duro da parte di Dublino dove è tornato a essere in vigore una sorta di coprifuoco: pub, ristoranti e locali notturni dovranno necessariamente chiudere entro le 23.30. Il Governo ha fortemente raccomandato inoltre l’uso dello smart working.

Repubblica Ceca (58,1% popolazione vaccinata)

Dopo aver superato il tetto dei 20.000 casi al giorno, il premier Andrej Babis ha deciso di adottare il modello 2G: solo i vaccinati o i guariti potranno entrare in ristoranti e locali oltre a poter prendere parte a eventi pubblici. Niente possibilità di tamponi così come in Austria e parte della Germania.

Svezia (67,4% popolazione vaccinata)

La Svezia non sta vivendo una situazione particolarmente difficile a livello sanitario ma, seguendo alcuni modelli matematici che prevedono un prossimo aumento dei contagi, si è deciso che dal 1° dicembre sarà necessario avere il green pass per accedere agli eventi al chiuso con più di 100 persone.

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