Libretto familiare al posto dei voucher: come funzionerà il nuovo “contratto” per colf, badanti e baby sitter

Simone Micocci

11 Maggio 2017 - 11:25

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Il libretto familiare e il contratto a chiamata semplificato sostituiranno i voucher lavoro aboliti dal Governo. Ecco come funzionerà la messa in regola delle collaboratrici domestiche.

Libretto familiare al posto dei voucher: come funzionerà il nuovo “contratto” per colf, badanti e baby sitter

Voucher lavoro aboliti, al loro posto arriva il libretto familiare per regolarizzare il lavoro delle collaboratrici domestiche come colf, badanti e baby sitter.

Con l’addio ai voucher, scelta inevitabile del Governo per impedire il referendum promosso dalla CGIL, si è venuto a creare un importante vuoto normativo. Con l’eliminazione dei voucher INPS, infatti, regolarizzare il lavoro dei collaboratori domestici è diventato quasi impossibile vista la mancanza di strumenti convenienti sia per i lavoratori che per le famiglie che ne richiedono le prestazioni.

Il Governo ha impiegato gli ultimi mesi per la ricerca di uno strumento sostitutivo dei voucher lavoro e, stando a quanto anticipato dal Corriere della Sera, sembra averlo finalmente individuato.

Si tratta del libretto familiare, uno strumento che verrà utilizzato dalle famiglie per comunicare all’INPS di aver usufruito delle prestazioni lavorative di un collaboratore domestico. Per le imprese, invece, sarà il contratto a chiamata a prendere il posto dei voucher, in una versione semplificata.

Ecco tutte le anticipazioni su come funzionerà il nuovo strumento per la messa in regola del lavoro in nero dei collaboratori domestici: il libretto familiare.

Libretto familiare per pagare colf, badanti e baby sitter: come funzionerà?

Il Governo sta pensando di introdurre il libretto familiare attraverso l’approvazione di un emendamento alla manovrina fiscale richiesta da Bruxelles così da colmare al più presto il vuoto normativo lasciato dall’abolizione dei voucher INPS.

Nel dettaglio, il nuovo libretto funzionerà come una carta prepagata con la quale le famiglie potranno pagare le prestazioni offerte da colf, badanti e baby sitter. Niente rapporti lavorativi continuativi, quindi, ma solo prestazioni saltuarie.

Il sistema di pagamento sarà gestito direttamente dall’INPS e di conseguenza sarà completamente tracciabile. È la trasparenza quindi alla base del nuovo sistema per il pagamento della retribuzione dei collaboratori domestici, con le famiglie che potranno scaricare una parte della spesa dalle tasse.

Il libretto familiare presenta molte differenze con i voucher lavoro, ma la più importante riguarda il modo di utilizzo. Infatti, mentre con i voucher prima si acquistava il buono e poi si decideva a chi intestarlo, con questo nuovo metodo bisognerà indicare subito il nome del lavoratore al quale spetta la retribuzione. Il libretto familiare quindi funzionerà come un vero e proprio contratto, seppure in forma semplificata.

Tuttavia c’è un problema legato alle risorse poiché ad oggi non sembrano esserci le coperture per la realizzazione di questo nuovo progetto che include anche la semplificazione del contratto a chiamata per le imprese.

Contratto a chiamata semplificato: la soluzione per le imprese

Per le imprese il Governo sta pensando di semplificare il contratto a chiamata così da risolvere il problema del lavoro nero tornato d’attualità con la cancellazione dei voucher.

Come prima cosa il Governo interverrà per eliminare i vincoli di età dal contratto a chiamata, così da renderlo utilizzabile per tutti i lavoratori e non solo per gli under 24 e gli over 55.

Il contratto a chiamata sarà ulteriormente semplificato, permettendone il perfezionamento direttamente dal sito dell’INPS tramite una piattaforma ad hoc completamente gestita dall’istituto.

Il limite di utilizzo di questo contratto, come anticipato dal Corriere della Sera, dovrebbe essere di 400 giorni in 3 anni. Qualora il titolare dell’impresa non dovesse rispettare questo vincolo, per il lavoratore scatterà automaticamente l’assunzione vera e propria.

Ma il nuovo contratto a chiamata sarà comunque meno conveniente per i datori di lavoro rispetto ai vecchi voucher. Infatti, mentre questi avevano un costo pari ai 10€ l’ora, al datore di lavoro la regolarizzazione tramite contratto a chiamata costerà quasi il doppio, circa 20€ all’ora.

Per il lavoratore regolarizzato con questo nuovo contratto però ci saranno diversi vantaggi, uno su tutti quello per cui i contributi previdenziali per la pensione saranno più alti.

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