L’Italia evita (per ora) la contrazione, ma resta osservata speciale

Violetta Silvestri

31 Maggio 2022 - 11:35

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Negli ultimi dati del Pil trimestrale, l’Italia ha evitato una contrazione. Cosa ha rilevato la lettura del Prodotto interno lordo? In realtà, i riflettori restano accesi sul futuro del Paese.

L’Italia evita (per ora) la contrazione, ma resta osservata speciale

L’Italia non va in contrazione nei primi tre mesi del 2022: è quanto emerso nella lettura aggiornata dal’Istat del Prodotto interno lordo nazionale.

Con una certa sorpresa di analisti e media stranieri, il Belpaese ha beneficiato di un aumento degli investimenti e delle esportazioni, riportando risultati di crescita.

Tuttavia, i timori sulla ripresa dell’economia italiana non sono svaniti. Nei prossimi mesi, e in vista delle elezioni del 2023, le sfide sono ancora molte. Debito e bassa crescita rimangono nel mirino di esperti e dello stesso ministro Franco.

Italia: Pil cresce, ma anche l’inflazione

Giornata di dati cruciali, questo martedì 31 maggio, per l’Italia.

Il Prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, ha dichiarato l’Istat in una nota. Ciò si confronta con una lettura iniziale per una contrazione dello 0,2% pubblicata un mese fa.

I risultati sono una buona notizia per il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha protetto l’economia dal peggio della crisi attraverso la spesa fiscale. Ciò include misure per isolare le famiglie e i consumatori dagli aumenti dei prezzi dell’energia e del carburante.

Tuttavia, i numeri preliminari sui prezzi al consumo sono meno incoraggianti: l’inflazione torna a crescere, con un ritmo di +6,9% annuale e di +0,9% mensile. Il mese scorso la lettura era di +6,0% tendenziale.

Il livello raggiunto è un nuovo massimo, che non si registrava da marzo 1986 (quando fu pari a +7,0%), sottolinea l’Istat.

L’istituto chiarisce che:

“L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, dopo il rallentamento di aprile, si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto: dei Beni energetici(la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,2%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,4%...dei Beni alimentari (da +6,1% a +7,1%)...dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6,0%).”

Numeri, dunque, che lanciano l’ennesimo allarme per la crescita, con focus su consumi e spese più care delle famiglie.

Italia nel mirino per debito e crescita

Il nostro Paese, alle prese come altri con il mix di crisi energetica e dei prezzi, rimane sotto i riflettori in Europa e tra gli analisti.

Come riuscirà a superare questo stallo? Lo stesso ministro dell’Economia Franco ha avvisato che la strada obbligata per l’emancipazione economica della nazione è solo una: quella della crescita duratura e sostenibile, per evitare la stagnazione.

Bassa crescita e debito elevato, d’altronde, restano problemi cronici del Belpaese. Lo ha ricordato anche Gentiloni, commissario Ue: “Certamente nei Paesi ad alto debito, ne individuiamo 6 tra cui l’Italia, devono avere una attenzione particolare alla finanza pubblica....”

Goldman Sachs ha cominciato anche a valutare l’effetto elezioni del 2023 sulla tenuta dei conti italiani. E, soprattutto, sulla sostenibilità del debito.

Gli strateghi Usa hanno fissato il cosiddetto “limite di rendimento”, un riferimento che se superato indica un rendimento delle obbligazioni dello Stato che va a pesare, aumentandolo, il rapporto debito/pil.

Grecia, Spagna e Portogallo hanno evidenziato una certa lontananza ancora da questa soglia critica. Nei calcoli, invece, l’Italia sarebbe più vicina.

Il rendimento del Btp a 7 anni è al 2,3% e il limite di sostenibilità è del 2,75%. In caso di sforamento, ci sarebbe un’emergenza per l’Italia.

E poi l’attenzione è sulle elezioni del 2023: in gioco c’è soprattutto la continuità con il Governo Draghi sul Pnrr. Secondo Goldman Sachs, “un cambiamento nella coalizione di Governo potrebbe aumentare l’incertezza riguardo all’attuazione del Recovery Fund, al suo impatto sulla crescita e di conseguenza al suo contributo alla sostenibilità del debito.”

L’Italia è avvisata? Lo scenario globale e il percorso di riforme nazionali sono monitorate attentamente.

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