Italia blocca export di vaccini AstraZeneca verso l’Australia

Mario D’Angelo

04/03/2021

05/03/2021 - 09:07

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Inizia la guerra dei vaccini: il Governo Draghi rifiuta la richiesta di AstraZeneca di spedire oltre 250.000 dosi in Australia.

Italia blocca export di vaccini AstraZeneca verso l’Australia

Nuovo capitolo della guerra dei vaccini, che stavolta vede l’Italia in prima linea. Dopo aver spedito un primo carico di vaccini in Australia lo scorso 28 febbraio, AstraZeneca ha chiesto a Roma il permesso di fare una seconda spedizione da oltre 250.000 dosi prodotte nel sito di produzione di Anagni. Una richiesta che il governo italiano ha rifiutato.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un comunicato, ha confermato il blocco della spedizione AstraZeneca all’Australia, dopo i report di Reuters e del Financial Times.

Italia blocca spedizione di vaccini AstraZeneca verso l’Australia

Nel corso dello scorso gennaio, quando è apparso chiaro che i tempi di consegna di alcuni vaccini non sarebbero stati rispettati, l’Unione europea ha imposto controlli sulle dosi prodotte all’interno del blocco.

L’Ue è stata ampiamente criticata per la gestione della campagna vaccinale, sia per quanto riguarda l’approvvigionamento delle dosi, ritenuto non sufficiente, che la loro somministrazione, ritenuta lenta.

Il Financial Times afferma che quello italiano sarebbe il primo intervento di questo tipoda quando l’Ue ha introdotto nuove regole sulla gestione delle spedizioni di vaccini fuori dal blocco comunitario”. Il potere di controllo sulle esportazioni sarà in vigore per tutto marzo.

Perché l’Italia ha bloccato l’esportazione di vaccini

Di Maio, in una nota sul sito della Farnesina, ha spiegato che il blocco della spedizione AtraZeneca è stato bloccato per diverse ragioni:

  • 250.700 dosi di vaccino anti-Covid, in questo periodo, sono considerate una somma ragguardevole;
  • l’Australia, Paese destinatario, ai sensi del regolamento non è vulnerabile nell’ambito della pandemia;
  • i ritardi di AstraZeneca nella fornitura all’Europa;
  • la quantità di dosi di vaccino oggetto della richiesta di esportazione sono considerate elevate anche in relazione alle dosi fornite finora dall’azienda stessa.

Il ministro degli Esteri ha precisato che quella italiana non era una decisione, ma una proposta che è stata approvata dalla Commissione Europea. Solo dopo il parere di Bruxelles, infatti, il Ministero ha provveduto a emanare formalmente il provvedimento di diniego all’esportazione.

Bernini (FI): scelta legittima

Una scelta legittima e opportuna del governo italiano”, ha commentato la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini. “Del resto era stato proprio il premier Draghi, nell’ultimo vertice europeo, a chiedere controlli più severi sull’esportazione dei vaccini”, ha aggiunto l’esponente azzurra.

Quella di Draghi, ha detto Bernini, è una decisione presa a “tutela dell’interesse nazionale”, a fronte della rapida diffusione dei contagi a causa delle varianti Covid e dei forti ritardi delle consegne.

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