Cina e Italia blindano il sodalizio economico a Milano

Alessio Trappolini

10/07/2019

10/07/2019 - 12:57

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Italy-China Financial Forum: le prime linee di Unicredit, Intesa, CDP e Borsa Italiana sottolineano il bisogno di un’interazione maggiore nel settore finanziario fra Cina e Italia

Cina e Italia blindano il sodalizio economico a Milano

L’Italia sposta il suo asse economico-finanziario sempre più verso oriente con la Cina come partner commerciale di primo piano.

L’Italy-China Financial Forum di oggi a Milano è stata occasione per rafforzare i legami economici “millenari” fra i due Paesi e a farlo è stata la prima linea economica e politica di entrambi i Paesi.

Dalle grandi banche come Unicredit e Intesa, alla holding statale Cassa Depositi e Prestiti (CDP), i grandi manager italiani hanno incontrato gli esponenti più importanti del governo di Pechino per rinforzare il sodalizio economico siglato a marzo con la visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia.

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Italia nella rotta della Belt & Road

L’Italia è stato il primo Paese del G7 a firmare gli accordi per i progetti della Nuova via della Seta di Pechino (la famosa Belt & Road Initiative).

«La Belt & Road guiderà le future relazioni tra Italia e Cina», ha detto oggi Liu Kun, ministro dell’economia cinese, intervenendo all’Italy-China Financial Forum. «Tra i due Paesi c’e’ un’amicizia millenaria e crediamo che la Via della Seta sarà uno strumento per crescere insieme».

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Fra gli altri interventi di spicco le personalità di primo piano del mondo bancario, finanziario e industriale del Paese.

Unicredit. «Come banca paneuropea noi siamo il partner ideale per la Cina» ha affermato il presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni, a margine del Forum. In occasione dell’evento Unicredit firmerà un accordo con la Export-Import Bank of China: «abbiamo una presenza in moltissime città cinesi, abbiamo tutto l’interesse a essere un canale per i progetti della Via della Seta perché passa poi attraverso i Paesi dove noi siamo presenti come la Russia e l’Europa centrale».

Intesa Sanpaolo. La prima banca italiana per patrimonializzazione ha già siglato due Memorandum of Understanding con il Dragone. A prender parola all’Italy-China Financial Forum per Cà de Sass è il Presidente Gian Maria Gros-Pietro: «Siamo molto soddisfatti degli accordi siglati in Cina che è’ un Paese che sta crescendo da anni a tassi molto elevati ma più rapidamente per quanto riguarda la crescita del reddito e del risparmio». Il manager ha ricordato le stime della Banca Mondiale che proiettano al 2022 un aumento della disponibilità finanziaria dei nuclei familiari cinesi superiore ai 100 mila euro a circa 300 milioni. «La Cina è un mercato che sta crescendo e che richiede prodotti di investimenti per il risparmio diversi rispetto a quelli che offrono le banche tradizionali e noi siamo pronti a farlo. Siamo in Cina e siamo investitori stabili da lungo termine. Siamo pronti a distribuire prodotti di risparmio».

Borsa Italiana. Presente anche il mercato azionario italiano nella persona del presidente di Borsa Italiana Spa Raffaele Jerusalmi: «La piazza finanziaria italiana si candida a essere un intermediario per le aziende cinesi che vogliono raccogliere capitali direttamente in Europa, soprattutto per quanto riguarda il Life Style e la moda».

Cassa Depositi e Prestiti. Sul piano istituzionale Cdp vuole giocare un ruolo forte tra Italia e Cina. Fabrizio Palermo ha sottolineato il ruolo della holding di Stato per avvicinare i rapporti industriale fra Italia e Cina con circa 60 aziende italiane che operano stabilmente nel Paese del Dragone per un fatturato generato di circa 3,5 miliardi. «Siamo pronti a compiere il salto di qualità», ha detto Palermo: «Vogliamo realizzare un supporto finanziario più strutturato alle imprese in Cina per affrontare la crescente domanda del Made in Italy. Per questo lanceremo i ’panda bond’. Attendiamo l’ok all’emissione ma ci sono già manifestazioni di interesse. Abbiamo anche contatti con dei fondi cinesi e vogliamo sostenere il piano di ingresso e di espansione delle nostre partecipate in Cina. Penso a Snam e ad Ansaldo Energia».

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Nei suoi intenti CDP sarà assistita dalla controllata Sace, specializzata nella consulenza ad aziende italiane che vogliono espandere il business su mercati esteri. A questo proposito Alessandro Decio, Ceo di Sace ha confermato: «Noi supportiamo da tempo l’export e l’internazionalizzazione delle imprese. Stiamo lavorando ad accordo quadro per promuovere distribuzione macchinari italiani a imprese cinesi».

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