Investire sulla Grecia, dopo il ritorno sui mercati finanziari?

admin

29 Agosto 2017 - 08:39

Geneve Invest, gruppo di gestione patrimoniale indipendente, spiega il rientro della Grecia sul mercato finanziario e tutte le possibili prospettive economiche connesse con la mossa di Tsipras.

Investire sulla Grecia, dopo il ritorno sui mercati finanziari?

Per la prima volta dal 2017 la Grecia è tornata a chiedere fiducia ai mercati finanziari, collocando, con successo, obbligazioni quinquennali per 3 miliardi di dollari, con un rendimento del 4,625%.

Alexis Tsipras, il primo ministro greco, ha parlato di "passo significativo", soprattutto considerando che queste risorse saranno fondamentali per finanziare le spese interne, mentre va concludendosi il terzo blocco di aiuti internazionali, il cui ciclo finale si chiuderà nell’agosto del 2018.

Spiegano da Geneve Invest:

“Senza dubbio si tratta di un bel segnale di ripresa ma bisogna considerare, e non si tratta di un dettaglio secondario, che circa la metà dei compratori di questi bond a cinque anni fosse già titolare di obbligazioni sovrane greche, ma con scadenza 2019: secondo i calcoli proposti dal Financial Times, sarebbero stati convinti dal governo greco a scambiare le loro partecipazioni con le nuove, a scadenza 2022, dietro il pagamento di 40 milioni di euro complessivi in commissioni supplementari”.

E si prosegue:

“Tsipras sta portando avanti un lavoro di riforme importanti e anche a livello europeo gliene è stato dato atto pratico con lo sblocco, lo scorso mese, di 8,5 miliardi di euro necessari a portare avanti il piano di salvataggio del paese.

Rimangono però dei dubbi palesati anche dalla posizione tenuta dal Fondo monetario internazionale, che ammette dei progressi, ma che non ha acconsentito a nuovi prestiti per una Grecia che rimane al momento il paese più indebitato del blocco UE”.

La Grecia ad oggi ha un debito del 179,6% rispetto al prodotto interno lordo. Il bilancio complessivo segna un rosso di 310 miliardi di euro, soldi da restituire, in gran parte, ai creditori internazionali (dal Fondo Monetario Internazionale agli stati singoli, come la Germania).

Standard & Poor’s crede nella riduzione del debito e per questo ha recentemente promosso le previsioni sul futuro della Grecia da “stabili” a “positive”, seguendo le valutazioni già proposte nei mesi scorsi da Moody’s. Nonostante questo, entrambe le agenzie collocano ancora la Grecia nella lista dei paesi con investimenti ad alto rischio.

Analizzano da Ginevra gli esperti di Geneve Invest:

“Dietro i segnali positivi legati al rientro sui mercati delle obbligazioni di stato greche c’è un gruppo di scettici, capeggiato dall’FMI, che giudica troppo precipitoso il ritorno ella Grecia, soprattutto in considerazione di altre esperienze, come quelle di Portogallo ed Irlanda, che hanno invece atteso un lasso di tempo molto più ampio per riaffacciarsi nel mondo finanziario dopo l’accesso ai piani di salvataggio.

Lo stesso governatore della banca centrale greca, Yannis Stournaras ha dichiarato di avere qualche perplessità circa la tempistica di rientro, spiegando come dal suo punto di vista sarebbe invece prioritario concentrarsi sulla privatizzazione di alcune aziende strategiche del settore pubblico.

La speranza, ovviamente, è che la fiducia accordata dagli investitori per questa prima vendita possa consentire di assorbire al meglio il rientro, ma bisogna ammettere che in questa fase i dubbi del Fondo Monetario Internazionale sono almeno in parte condivisibili e non resta dunque che verificare l’effettiva solidità della Grecia da qui all’estate 2018, quando si chiuderà il terzo piano di aiuti”.

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