Investire in Iran: gli ETF con cui puntare sulla ripresa dell’economia post-sanzioni

Livio Spadaro

23/02/2016

23/02/2016 - 14:52

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L’Iran ha riaperto le porte al mondo dopo la fine delle sanzioni sul nucleare. Il potenziale dell’economia iraniana è elevatissimo, ecco alcuni ETF con cui puntare sull’Iran.

Investire in Iran: gli ETF con cui puntare sulla ripresa dell’economia post-sanzioni

Recentemente l’Iran ha spalancato le porte al mondo dopo la fine delle sanzioni sul nucleare che duravano ormai da anni. Lo stop alle sanzioni ha permesso all’Iran di concludere nuovi accordi commerciali con la Cina e l’Europa in prima fila, grazie al tour organizzato dal presidente Hassan Rouhani che ha incontrato gli omologhi di diverse nazionalità, tra cui anche Matteo Renzi, per concludere accordi commerciali. L’Iran inoltre torna sul mercato petrolifero dopo anni di ombra e ha già inviato all’Europa 4 milioni di barili di petrolio.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel report consueto di previsioni a medio-lungo periodo, ha dichiarato di attendersi una forte espansione nel mercato da parte dell’Iran. Quindi, il Paese persiano sembra destinato ad un futuro di forte crescita economica (a meno che non si incorra in nuove sanzioni) e potrebbe essere un’idea cercare di sfruttare il potenziale di un Paese ancora del tutto inesplorato dagli investitori stranieri.

Iran: con la fine delle sanzioni si riaprono i commerci internazionali

L’Iran è tornato sulla rotta dei commerci mondiali dopo anni di ombra e di difficoltà economiche entrambe causate dalle pesanti sanzioni internazionali applicate per mettere fine ai test nucleari di Teheran. Il recente accordo, che prevede lo stop di queste sanzioni, ha ridato accesso ai commerci al Paese medio-orientale il quale non si è lasciato sfuggire l’occasione.

A gennaio infatti, il presidente Hassan Rouhani ha iniziato un tour mondiale, incontrando i colleghi di diverse nazioni e sigillando diversi accordi commerciali di elevata consistenza economica.

I principali partner su cui l’Iran ha potuto trovare appoggio sono stati la Cina e l’Europa, fortemente interessate a permettere l’accesso del mercato iraniano alle proprie compagnie.

Viceversa, anche l’Iran è molto interessato a riprendere i rapporti con gli ex-maggiori partner commerciali e soprattutto petroliferi. Il Paese persiano è infatti il settimo produttore mondiale di petrolio e la rimozione delle sanzioni ha permesso a questo di tornare in maniera preponderante sul mercato.

Iran: per l’AIE diventerà uno dei leader del mercato petrolifero

Poche settimane fa infatti, navi iraniane cariche di 4 mln di barili si sono dirette in Europa per consegnare le prime domande.

L’espansione nel mercato petrolifero dell’Iran potrebbe aumentare esponenzialmente in futuro, come sottolinea l’Agenzia Internazionale dell’Energia che, nel report annuale in cui vengono comunicate le stime sul mercato petrolifero di medio-lungo periodo, prevede una massiccia espansione del mercato del greggio in Iran.

Secondo l’AIE, nei prossimi anni il Paese guidato da Rouhani potrebbe diventare uno dei punti di riferimento dell’Opec e tra i maggiori produttori a livello mondiale. L’Iran è un Paese ancora inesplorato per gli investitori stranieri ed il suo potenziale è enorme (la Borsa di Teheran ha una capitalizzazione di $98 miliardi).

Iran: ecco alcuni ETF disponibili per investire sulla Borsa di Teheran

Nonostante l’ingresso sulla Borsa iraniana non sia ancora di facile accesso, ci sono modi per sfruttare il grande potenziale offerto dalle aziende del Paese? La risposta è “sì”.

Ci sono infatti alcune case d’affari iraniane che per attrarre capitali dall’estero hanno messo a punto alcuni ETF e fondi indicizzati sull’andamento del Teheran Stock Exchange (TSE 30) e il Fara Bourse (il mercato OTC iraniano).

L’ultimo in ordine cronologico è l’il fondo creato da Griffon Capital, una società di investimento con sede a Teheran. A fine gennaio Griffon Capital ha lanciato a Londra un equity fund offshore (domiciliato alle Cayman) indicizzato sull’andamento su compagnie del TSE e del Fara Bourse.

Il nome di questo fondo è Griffon’s Iran Flagship Fund ed il proposito dell’emittente è quello di raccogliere oltre $100 milioni entro la fine dell’anno da parte di investitori europei.

Griffon Capital segue quanto già fatto da Turquoise Partners, altra società di investimenti iraniana che mesi fa ha lanciato il Turquoise TSE 30 Index ETF. Un ramo di Turquoise, Firouzeh Asia Brokerage, ha ottenuto lo scorso anno la licenza per creare un ETF indicizzato sull’andamento del Teheran Stock Exchange. Novin Investment Bank è il market maker di questo ETF.

Turquoise ha raccolto circa $70 milioni dal fondo che è stato lanciato in concomitanza con Charlemagne Capital, una società inglese di Asset Management.

In realtà, ci si aspetta che nuovi strumenti vengano creati a breve vista l’enorme potenzialità del mercato iraniano. Al momento, la Borsa di Teheran tratta a 5,5 volte i profitti.

Iran: Paese con enorme potenziale ma attenzione a possibili nuove sanzioni da USA

Se si considera che l’Iran è la seconda economia medio-orientale e del Nord Africa, con un PIL stimato di oltre $400 mld e una popolazione molto giovane e ben istruita, orientata ad una domanda di beni di consumo di alta qualità e di servizi altrettanto elevati.

Un potenziale di crescita parecchio elevato, tenendo conto tuttavia che nuove sanzioni potrebbero arrivare dagli USA come già annunciato dai candidati repubblicani Donald Trump e Ted Cruz.

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