Incentivi Startup: arriva il via libera dell’UE. Ecco chi potrà riceverli

Valentina Pennacchio

10/12/2013

Finalmente arriva il via libera dell’UE agli incentivi fiscali per investire in startup. Ecco chi potrà riceverli.

Incentivi Startup: arriva il via libera dell’UE. Ecco chi potrà riceverli

Proprio pochi giorni fa l’ISTAT ha diffuso i nuovi dati sulla disoccupazione in Italia ad ottobre: 12,5%. La disoccupazione giovanile raggiunge poi livelli drammatici: 41,2%. In sostanza nel mese di ottobre sono state circa tre milioni e 189.000 le persone senza lavoro, cifra in crescita quasi del 10% su base annuale (+287.000).

Scoraggiamento e rassegnazione la fanno da padroni (lo dimostra anche la percentuale dei NEET in Italia, 3,3 milioni di giovani tra i 15 e i 34, il 25% del totale, contro una media UE del 17%) e pesano anche sul PIL; secondo un’analisi della Fondazione di Dublino la perdita stimata sarebbe pari a, circa, 25-27 miliardi di euro, l’1,7% dell’intero PIL italiano.

In questo clima le startup innovative potrebbero rappresentare una spinta importante nella creazione di lavoro, divenendo un modo di fare politica attiva e sostenere l’occupazione.

Ciò ora assume prospettive più concrete, alla luce del via libera della Commissione Europea agli incentivi per le startup innovative, arrivato il 6 dicembre. L’UE aveva già riconosciuto un certo valore alle startup, invitando l’Italia, con una raccomandazione, a:

"semplificare il quadro normativo per le imprese e migliorare l’accesso agli strumenti finanziari, in particolare al capitale, per finanziare le imprese in crescita e l’innovazione".

Una chiara dimostrazione di come le istituzioni comunitarie condividano la rilevanza
dell’innovazione e delle startup per lo sviluppo economico e l’occupazione del nostro Paese, come è scritto nel Rapporto della Task Force sulle startup istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico: Restart Italia! Perchè dobbiamo ripartire dai giovani, dall’innovazione, dalla nuova impresa.

Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico, ha così commentato l’atteso arrivo degli incentivi per le startup:

"La vittoria conseguita ieri è estremamente importante. L’Italia ora può finalmente attivare i meccanismi per supportare la crescita e lo sviluppo delle nuove imprese innovative. La possibilità, per le persone fisiche e giuridiche, di usufruire di incentivi fiscali per gli investimenti in startup è, assieme alla diffusione dei primi portali di equity crowdfunding, la strada giusta per allocare risorse per l’innovazione. E’ stato un percorso lungo, ma grazie ad un eccellente lavoro di squadra ce l’abbiamo fatta. Ora bisogna attendere il decreto attuativo, ma è già pronto. Deve solo essere firmato dai Ministri Zanonato e Saccomanni".

E ha aggiunto:

"Si tratta di uno stimolo pazzesco alla crescita dell’ecosistema. Un segnale molto forte a-venture capitalist, seed e angel investors che dice loro: investite in startup. Credimi, da oggi abbiamo davvero svoltato, ora nessuno può più dire che non ci sono le condizioni. E’ ora di tirare fuori il grano e far crescere le buone idee".

Per chi sono gli incentivi?

Quante sono le startup in Italia? Secondo InfoCamere sono 1.394 le società iscritte al registro previsto dal decreto crescita 2.0 varato dal Governo Monti nell’ottobre 2012 (dati aggiornati al 3 dicembre 2013).

Gli incentivi fiscali per investire in startup, che scattano sia per operazioni in sede di costituzione della nuova società, sia in sede di aumenti di capitale in presenza di startup già esistenti, riguarderanno (dal 2013 al 2015):

  • persone fisiche (a valere sull’IRPEF): detrazioni del 19% per importi fino a 500.000 euro (quindi fino a 95.000 euro annui);
  • persone giuridiche (a valere sull’IRES): deduzione dall’imponibile del 20% per importi fino a 1,8 milioni di euro (fino a 99.000 euro annui).

Se l’impresa è vocazione sociale o sviluppa servizi innovativi in ambito energetico, queste percentuali aumentano, raggiungendo la soglia, rispettivamente, del 25% e 27%.

Gli incentivi sono validi anche per gli investimenti indiretti, tramite organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) o altre società di capitali che investono in startup, e sono dovuti in misura proporzionale agli investimenti effettuati nelle startup innovative da queste società, purchè gli Oicr, alla fine del periodo d’imposta in corso al 31 dicembre dell’anno in cui è stato eseguito l’investimento, detengano azioni o quote di startup pari ad almeno il 70% del valore complessivo degli investimenti in strumenti finanziari in bilancio o il 70% del valore delle immobilizzazioni finanziarie iscritte in bilancio (per le società di capitali).

Quando decade l’incentivo? Se l’investimento non viene mantenuto per almeno due anni.

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