Il debito totale dell’economia? Quello italiano, fino al 2011, tra i più bassi!

Luca Pezzotta

13 Febbraio 2015 - 15:24

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Uno dei problemi dell’Italia è sempre stato considerato il suo altro livello di debito/PIL; ma nessuno ha mai, guarda caso, preso in considerazione, invece, il basso livello di debito privato, se confrontato con quello di altri paesi, ed il debito totale dell’economia in percentuale del PIL.

Il debito totale dell’economia?  Quello italiano, fino al 2011, tra i più bassi!

Abbiamo visto in un precedente articolo le ragioni per cui sarebbe necessario, quando si vogliono valutare le condizioni economiche di un paese nel complesso, tenere in considerazione con il debito pubblico anche il debito privato (ed anche altro).

Avevamo preso in considerazione poi il debito privato dell’Italia, dei restanti paesi che vengono, con somma simpatia, “ricompresi” nei PIGS, dei due paesi – ormai solo uno “core” Francia e Germania ed altri paesi di riferimento con economie di varie dimensioni.

I risultati per il debito privato italiano non erano poi così disastrosi, visto che rimaneva comunque, anche se in aumento, uno dei più bassi d’Europa. Pertanto, a fronte di un debito pubblico tra i più elevati corrispondeva un debito privato tra i più bassi.

Di poi, tra i vari indici dell’OCSE che riguardano il debito delle varie economie si può anche trovare un indice abbastanza interessante che riguarda il debito totale dell’economia in percentuale del PIL (Debt of tatal economy as a percentage of GDP).

Segnaliamo da subito che gli indici utilizzati dall’OCSE, si rifanno alle definizioni ed alle classificazioni del System of National Accounts del 2008 (SNA 2008), come il FMI - ed alle quali si rimanda per chi volesse approfondire – mentre, “certe definizioni”, come per es. quella di “debito”, differiscono da quelle utilizzate, (sempre) per esempio, dal Trattato di Maastricht.
Infatti nella definizione di debito del Trattato di Maastricht, vigente per molti paesi europei tra cui l’Italia, vengono esclusi alcuni derivati, azioni, equity, ecc. ecc.; ed inoltre, le valutazioni non vengono fatte a prezzi di mercato ma a prezzi nominali.

Con queste avvertenze e considerando, inoltre, che sempre il sistema di classificazione utilizzato dall’OCSE (il SNA 2008 appunto) divide l’economia in cinque grandi settori: il pubblico, le società non finanziarie, quelle finanziarie, le famiglie e le istituzioni no-profit a servizio delle famiglie.

Cerchiamo di valutare proprio il debito totale dell’economia come percentuale del PIL così proprio come riportato dal sito dell’OCSE prendendo in considerazione ancora una volta e come fatto precedentemente, prima i paesi così detti PIGS (grafico I); poi Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito (grafico II); e poi alcuni paesi del Nord Europa (grafico III).

Grafico I – debito totale dell’economia in percentuale del PIL nei PIIGS

Grafico II - debito tortale dell’economia in percentuale del PIL in Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Regno Unito

Grafico III – debito totale dell’economia in percentuale del PIL in Italia, Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia

Possiamo notare, ancora una volta e come fatto nel precedente articolo, che anche nel caso in cui si parli di debito totale dell’economia in percentuale del PIL, secondo gli “standard”, le definizioni ed i dati dell’OCSE, l’Italia non sia poi messa così male come ci hanno raccontato o avrebbero voluto farci credere.

Infatti, se guardiamo al primo grafico che prende in considerazione il debito totale dell’economia dell’Italia e degli altri paesi che rientrano tra i PIIGS, i due paesi che hanno il minor debito sono proprio Italia e Grecia.

Dal grafico II, invece, possiamo chiaramente vedere che tra i paesi presi in considerazione, Italia, la madre di tutte le virtù Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti l’economia che ha il più basso livello di debito totale è proprio quella dell’Italia. E se vogliamo guardare bene, la “forbice” e la capostipite di ogni virtù, sempre la Germania, comincia ad assottigliarsi proprio all’inizio del terzo millennio, con il debito totale dell’economia italiana che comincia a salire e quello dell’economia tedesca che, invece, comincia ad appiattirsi.

Infine, dal terzo grafico, “valutando” l’economia italiana e altre economie “nordiche”, notiamo come degli altri quattro paesi presi in considerazione (Svezia, Austria, Danimarca e Finlandia) con l’Italia, solo la Finlandia abbia un debito inferiore a quello dell’Italia.

Se poi diamo uno “sguardo d’insieme” ai tre i grafici, risulta abbastanza evidente che di tutti i paesi presi in considerazione quello con il debito totale dell’economia in percentuale del PIL inferiore è la Finlandia, mentre al secondo posto sul podio troviamo la Grecia e sul terzo gradino l’Italia.

Al contrario, nei paesi con il maggior debito totale dell’economia in percentuale del PIL ci sono l’Irlanda al primo posto, il Regno Unito al secondo e la Danimarca al terzo.

Perciò,anche in questo caso non si può concordare nel fatto che l’Italia e gli italiani,
se dal punto di vista del debito pubblico non sembrerebbero – ma qui ci sarebbe da aprire più di una parentesi - così virtuosi, dal lato del debito privato del debito totale dell’economia, restano comunque tra i meno indebitati.

Eppure, quando si parla di debito, ci si riferisce solo ed unicamente a quello pubblico, come se esistesse un debito che è il risultato del “vizio”, il debito pubblico, ed un debito privato od un debito totale dell’economia che, invece, viene passato sotto silenzio perché probabilmente ritenuto virtù.

E, guarda caso, nel mirino sono proprio finiti due tra i paesi che avevano il debito totale della loro economia tra i più bassi. Per cui, le valutazioni che hanno portato ad additare l’Italia come un paese spendaccione che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità – falso, come spiegato in altro articolo sempre su questo sito – abitato da cicale, hanno tenuto unicamente conto del “parametro” economico e dell’argomento che, di volta in volta, facevano più comodo – rapporto debito/PIL, spread, corruzione, ecc. ecc. - per avallare una sorta di auto-razzismo che spingesse il paese ed i suoi abitanti a percepirsi come il vero ed unico proprio problema economico, affinché si potessero avallare quelle riforme strutturali che si risolvono sempre nella diminuzione dei diritti di chi di diritti ne ha già pochi!

Argomenti

# PIGS
# PIL
# OCSE

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