Grecia: “Nessuna scusa per l’UE”. Proteste violente in strada, è stato di emergenza

Flavia Provenzani

1 Giugno 2017 - 11:17

Per il ministro greco delle finanze non ci sono scuse per non concedere nuovi finanziamenti e il taglio al debito. Intanto si moltiplicano le proteste violente in strada.

Grecia: “Nessuna scusa per l’UE”. Proteste violente in strada, è stato di emergenza

La Grecia mette pressione ai suoi creditori: servono i soldi del salvataggio, l’economia è in uno stato di emergenza.
Non ci sono scuse” per negare ad Atene la nuova tranche di aiuti e un taglio del debito secondo il ministro delle finanze greco.

Per Euclid Tsakalotos un accordo al prossimo incontro del 15 giugno è urgente:
"Non ci sono scuse per non ricevere questo accordo generale di cui l’economia greca ha disperatamente bisogno nell’ambito dei suoi sforzi per accedere ai mercati.
La Grecia ha fatto la sua parte
", ha affermato dopo l’attuazione di un piano di austerità paralizzante all’inizio di questo mese, che ha causato disordini e proteste ad Atene.
Dopo aver aumentato le tasse e promesso di ridurre ancora le pensioni nel 2019-2020, Tsakalotos ha dichiarato martedì che "la palla ora è ai nostri creditori e al FMI".

La Grecia è sull’orlo del collasso finanziario dal 2010, il paese non riesce a superare la cause della sua crisi finanziaria. L’ultimo salvataggio è un prestito di 7,5 miliardi di euro per coprire il debito maturando a luglio.

Crisi in Grecia: il salvataggio è nelle mani di Grecia e FMI

Nonostante la Grecia creda di aver adottato delle misure di austerità adeguate, il FMI e la Germania sono in disaccordo sui conti della Grecia. Berlino è stanca di salvare Atene con il denaro dei contribuenti, indebolendo così l’intera zona euro.
Il salvataggio della Grecia dipende dalla capacità del FMI e della Germania di raggiungere un accordo.

Il ministro Tsakalotos è stato costretto a respingere le accuse nel quotidiano tedesco Bild, che lo vedevano minacciare di rifiutare i fondi del salvataggio e di andare in default qualora i creditori non concordassero un taglio del debito.

"Non ho mai detto che la Grecia non rimborserà il suo debito a luglio. Non esiste un simile problema.
Quello che ho detto è che il pagamento non è una questione, perché tutte le parti hanno concordato di dover mantenere i nostri impegni, ma il governo greco ritiene che un pagamento senza chiarezza sul piano del debito non sia sufficiente a trasformare l’economia greca".

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