L’Italia ha fatto “un grave errore” con il salvataggio delle banche venete. La Germania è furiosa, bisogna rispettare il bail in.
La Germania si è scagliata contro i burocrati di Bruxelles dopo che l’UE ha permesso all’Italia di aggirare ancora una volta la normativa comunitaria, permettendo al Governo di salvare le banche venete dal fallimento con i soldi dei contribuenti e non con il bail in, che secondo la normativa avrebbe fatto ricadere le perdite su azionisti, obbligazionisti e correntisti delle banche interessate.
I politici di Berlino hanno dichiarato che la Commissione europea ha commesso un "grave errore" che ha "screditato" l’unione bancaria dell’UE nel momento in cui ha permesso all’Italia di aggirare le norme ufficiali.
L’Italia non ha voluto rispettare il bail in poiché molti investitori privati sono piccoli risparmiatori ordinari che avrebbero innescato un feroce scontro con il governo nel caso in cui avessero sofferto delle perdite.
Durante il fine settimana, il governo italiano ha autorizzato un accordo per il salvataggio per un massimo di 17 miliardi di euro, mentre gli attivi di Popolare di Vicenza e Veneto Banca saranno presi in consegna dalla banca retail più grande del paese, Intesa Sanpaolo.
Markus Ferber, braccio destro del cancelliere tedesco Angela Merkel, ha dichiarato che l’accordo comporta che "la promessa che il contribuente non sopporterà più il salvataggio delle banche in fallimento è stata rotta".
Il cancelliere tedesco Angela Merkel l’anno scorso ha tolto dal tavolo da possibilità di un salvataggio di Stato della Deutsche Bank, anche se il crollo sembrava vicino.
E il mese scorso la Spagna ha rispettato le regole, permettendo alla Santander di acquistare la banca in fallimento Banco Popular per un prezzo nominale di €1, in un’operazione che ha visto gli azionisti perdere tutto.
Qualche commentatore, a ragione o meno, crede che l’Italia sia stata autorizzata ad aggirare le regole per aiutare il governo pro-UE a combattere l’ascesa del partito anti-Bruxelles, se così si può chiamare, Movimento 5 stelle. Ma in tutta la zona euro e soprattutto in Germania, quanto accaduto ha generato una forte rabbia.
Carsten Schneider, un socialista democratico del Bundestag e esperto di politica di bilancio, ha dichiarato:
"Questa decisione screditerà il percorso per il completamento dell’unione bancaria e sposta il regime comune di garanzia dei depositi verso un futuro lontano.
Non può succedere che le restrizioni bancarie secondo la normativa nazionale offrano condizioni migliori per i creditori rispetto al regime europeo".
E ha aggiunto che la decisione del governo italiano è stata "un grave errore".
Philippe Lamberts, membro del partito dei Verdi belga al Parlamento europeo che ha negoziato e contribuito a scrivere la legge bancaria introdotta lo scorso anno, ha detto al Financial Times:
"È stato tutto per niente.
Questo è un brutto giorno per l’Europa. È un altro colpo al l’integrazione europea".
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