Veneto Banca-Popolare Vicenza: guida completa al salvataggio

C. G.

26 Giugno 2017 - 08:59

Veneto Banca-Popolare di Vicenza: il salvataggio è reale. L’UE ha approvato la liquidazione delle venete, mentre il Governo ha dato l’ok al decreto, seppur tra una critica e l’altra.

Veneto Banca-Popolare Vicenza: guida completa al salvataggio

Veneto Banca e Popolare di Vicenza possono tirare un sospiro di sollievo.

Dopo mesi e mesi di terrore per il rischio fallimento, l’Europa ha dato il via libera al piano di salvataggio dei due istituti che tuttavia ha suscitato non poche critiche e perplessità. Che cosa prevede il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza?

L’ok della Commissione europea ha riguardato sia l’iniezione di 5 miliardi di euro circa, sia 12 miliardi di garanzie nel caso in cui Intesa Sanpaolo non potrà recuperare il finanziamento da destinare al fondo degli attivi da liquidare.

Importante sarà ora capire che cosa accadrà adesso che l’Europa si è espressa in modo favorevole sul salvataggio e quali saranno i prossimi passi da compiere per considerare Veneto Banca e Popolare di Vicenza definitivamente “guarite”.

Veneto Banca-Popolare di Vicenza: il piano di salvataggio

Su che basi possiamo oggi parlare del salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza? Dopo il fallimento dell’ipotesi ricapitalizzazione precauzionale (nessun privato si è fatto avanti per accollarsi le perdite), l’Europa ha dichiarato i due istituti falliti o prossimi al fallimento, aprendo così le porte al salvataggio.

Nella giornata di ieri, domenica 25 giugno, la Commissione europea ha ufficialmente concesso il tanto atteso via libera alla liquidazione degli istituti, alternativa già accennata la scorsa settimana.

L’ok europeo all’uso di denaro pubblico è stato giustificato con la necessità di garantire la stabilità finanziaria dell’area e di lavorare per il consolidamento dell’intero sistema del credito del Belpaese.

Con il via libera al salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, la Commissione europea ha ufficializzato un’iniezione di denaro pubblico per 4,785 miliardi di euro e le già citate garanzie per 12 miliardi di euro su Intesa Sanpaolo. Di contro, l’Europa ha chiesto però perdite totali degli azionisti e degli obbligazionisti non privilegiati.

I piccoli risparmiatori di Veneto Banca e Popolare di Vicenza saranno indennizzati all’80% ma Intesa Sanpaolo dovrebbe coprire il restante 20% escluso dalla normativa sulla liquidazione.

Il Governo, dal canto suo, ha approvato il decreto che aprirà definitivamente le porte al salvataggio delle venete. In parole povere lo Stato sborserà immediatamente 5,2 miliardi di euro finanziati dal decreto salva-banche (potrebbero essere recuperati con la vendita dei crediti deteriorati).

Di questi, 3,5 miliardi circa serviranno a garantire la neutralità dell’operazione sui ratios di Intesa Sanpaolo, mentre 1,285 miliardi saranno utilizzati per la gestione di ben 4.000 esuberi. Totale = 4,78 miliardi di euro circa.

Parte del piano di salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza saranno anche 400 milioni volti al finanziamento di garanzie potenziali su rischi futuri fino a 12 miliardi di euro.

Il salvataggio è stata la scelta migliore?

Se da un lato il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza ha fatto tirare un sospiro di sollievo all’intero comparto bancario, dall’altra ha suscitato non poche perplessità e critiche. In molti si sono chiesti se non sarebbe stato meno oneroso per i contribuenti far fallire i due istituti veneti.

Tra l’altro in molti hanno fatto notare come per mesi il Governo abbia tentato di opporsi alla manovra bis approvata dal valore di 3,4 miliardi di euro - che se non delineata avrebbe aperto le porte alla procedura di infrazione per l’Italia.

Perché, ad oggi, lo stesso Governo non sembra aver battuto ciglio sborsando quasi il doppio per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza?

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