Gli Stati Uniti di Donald Trump minacciano un dietrofront sulla dichiarazione, non la firmeranno, se non alle loro condizioni
È scontro per il comunicato finale del G20. Dopo l’esperienza del G7, la delegazione Usa è pronta a fare dietrofront e, se necessario, non aderirà alla dichiarazione conclusiva del summit.
A Buenos Aires pugno duro degli Stati Uniti che sbattono, sul tavolo delle trattative, tre condizioni.
Nessuna menzione al libero commercio senza affiancarla alla definizione di commercio equo, no alla necessità di un rafforzamento delle istituzioni commerciali internazionali a partire dal Wto, nessun riferimento all’accordo sul clima di Parigi da cui gli Stati Uniti si sono già tirati fuori.
“Siamo impegnati a lavorare per un consenso sul comunicato ma ci opporremo con forza a un linguaggio che pregiudichi le nostre posizioni e siamo pronti a tirarci fuori se necessario”,
fanno sapere dalla Casa Bianca, confermando la notizia.
Tensioni anche con il Cremlino. Il pomo della discordia tra Donald Trump e Vladimir Putin è la crisi Russia-Ucraina, inaspritasi -nelle scorse ore- dopo la decisione di Kiev di vietare l’accesso agli uomini russi tra i 16 e i 60 anni.
L’incontro previsto tra Trump e Putin è saltato all’ultimo momento e ad annunciarlo è stato lo stesso presidente americano su Twitter.
Sembrano migliorare, invece, i rapporti con il presidente cinese Xi Jinping, domani tra i due ci sarà una cena. I leader delle due maggiori economie del mondo cercheranno di raggiungere un accordo commerciale sulla serie crescente di dazi che rischiano di danneggiare l’economia globale.
Il magnate statunitense cercherà risposte sulla proprietà intellettuale e sul copyright, sui trasferimenti forzati di tecnologia, sulle tariffe e barriere ancora non chiarite.
Intanto l’azionario Usa, poco mosso, vede cautela tra gli investitori, in attesa del meeting di domani. L’incontro potrebbe risolvere definitivamente la guerra commerciale tra Usa e Cina, o forse no.
Il rappresentante per il commercio degli Usa, Robert Lightizer, sembra essere ottimista. Secondo lui, la conviviale tra il presidente Donald Trump e l’omologo cinese Xi Jinping sarà un successo.
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