I temi più scottanti del G7, al via oggi. Occhio ai dazi di Trump e al debutto internazionale di Giuseppe Conte.
In partenza oggi il G7.
A La Malbaie, nella Canada francofona, va in scena il vertice internazionale che vedrà la partecipazione di sette tra i Paesi più industrializzati al mondo: Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone, Francia, Canada e Italia. A questi si unirà anche una delegazione dell’Unione Europea.
Si tratta dell’esordio ufficiale in un contesto politico internazionale per Giuseppe Conte, nuovo Presidente del Consiglio italiano che è volato in Canada nella nottata di ieri, rinunciando al primo Cdm del suo governo.
Per quanto riguarda i temi, non ci sono tanti dubbi riguardo l’argomento chiave dell’incontro, ovvero quei dazi commerciali che fanno di Donald Trump l’attrazione principale del G7. Per molti versi infatti l’impressione è che ci si potrebbe trovare quasi in una sorta di botta e risposta tra il presidente americano e i premier degli altri Paesi, colpiti in maniera diretta o indiretta dalle sue tariffe, in grado di sconvolgere l’assetto commerciale mondiale.
G7, i temi principali: dazi e poco spazio per altro
Sembra così inevitabile che gran parte della scena sarà occupata dall’ingombrante questione sanzioni, visto che il primo giugno sono entrati ufficialmente in vigore i dazi di Donald Trump su Unione europea, Canada e Messico.
La situazione, particolarmente tesa, non è certo agevolata dagli atteggiamenti dello stesso presidente degli Stati Uniti, protagonista a quanto sembra di un’animata conversazione telefonica col leader canadese Justin Trudeau, e che si è detto scettico sull’utilità del meeting (che non a caso abbandonerà prima del tempo, nella mattinata di sabato). E visto che la risposta dei Paesi dell’Unione europea è già parzialmente arrivata con contro-tariffe e rappresaglie commerciali, ci si attende un lungo e animato dialogo sulla questione tra i leader di governo partecipanti.
Ma nell’agenda dell’incontro ci sono molti altri temi in programma, tra i quali il cambiamento climatico, la parità di genere, la crescita economica, la sicurezza mondiale e le caldissime questioni relative a Venezuela - nel pieno di una gravissima crisi economica - e la Corea del Nord, forse protagonista di uno storico colloquio Trump-Kim Jong-un il 12 giugno.
L’esordio internazionale di Conte: “Facciamoci conoscere e poi rispettare”
Cattura l’attenzione - soprattutto su sponda italiana - anche il debutto ufficiale del nuovo presidente del consiglio Giuseppe Conte in uno scenario politico internazionale. Il meeting di oggi e domani sarà infatti la prima sortita di Conte nelle vesti di premier e a quanto pare avrà con sé il dossier del governo Gentiloni e si atterrà, per il momento, alle posizioni mostrate dal precedente esecutivo.
In ottica G7 Conte, uscendo da Montecitorio nella giornata di ieri, ha specificato l’importanza prima di tutto di “farci conoscere, e poi di farci rispettare”. Resta comunque in ballo la questione relativa al veto italiano sulle sanzioni alla Russia, vista la recente apertura alla possibilità di rimuoverle arrivata da parte del nuovo governo, subito intercettata e bacchettata da Nato e Usa.
Dal punto di vista dell’immagine del Paese oltreconfine la curiosità attorno al nuovo presidente del consiglio è tanta, specie considerando che all’estero il governo italiano entrante è quasi all’unanimità etichettato come euroscettico, e resta certo un banco di prova importante per Conte, che incontrerà per la prima volta figure chiave come la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro canadese Justin Trudeau e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.
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