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Forex, euro-dollaro finalmente pronto: caduta di EUR/USD verso la fase 2?
sabato 7 novembre 2015, di
Il cambio euro-dollaro continua ad affascinare i trader e questa settimana ha raggiunto un punto veramente chiave per capire la sua prossima direzione: a un passo dal QE 2 in Europa e con i brillanti dati macro USA il risultato è lampante e EUR/USD sembra finalmente pronto alla fase 2 della sua caduta.
La settimana appena conclusa ha letteralmente bombardato il forex di ottimi dati sull’economia statunitense e per il dollaro USA, terminati con il grande risultato dei Non-Farm Payrolls (NFP) di venerdì che hanno portato al tonfo delle altre valute. Cosa aspettarsi ora?
Euro-dollaro sotto la spinta dell’economia USA
Le buone notizie per il dollaro sono iniziate già lunedì con l’indice PMI manufatturiero al di sopra delle attese e sono proseguite nel corso della settimana fino a coinvolgere tutti i settori dell’economia degli Stati Uniti: mercoledì è stata la volta del settore dei servizi e degli indici PMI composito e non manufatturiero. Ieri infine, con il primo venerdì del mese, è stato il giorno dei Non-Farm Payrolls (NFP): il dato statunitense sull’occupazione ha messo in luce i 271 mila posti di lavoro in più negli USA nell’ultimo mese, un risultato ben al di là di ogni attesa.
BCE verso il QE 2, FED verso l’aumento del tasso d’interesse
Mario Draghi ha espresso parole di soddisfazione riguardo il supporto che il Quantitative Easing ha fornito all’economia dell’Eurozona nell’uscita dalla crisi economica e per raggiungere gli obiettivi di inflazione il presidente della BCE si è già dichiarato pronto al QE 2. Questo alimenta le vendite nel cambio EUR/USD, ma non è il solo motore della fase ribassista in corso: allo stesso tempo dati macroeconomici così incoraggianti per l’economia degli Stati Uniti rendono possibile un aumento del tasso d’interesse da parte della Federal Reserve già a dicembre.
EUR/USD, cosa aspettarsi nella prossima settimana?
Il cambio euro-dollaro si è appena attestato a ridosso del supporto di 1.0740 che nel lungo termine ha una valenza molto importante: nel grafico con timeframe mensile questo è il prezzo in cui si è arrestata la candela dello scorso marzo, al termine della grande discesa della major da 1.3993.
La rottura al ribasso di questo supporto sarebbe quindi davvero significativa e aprirebbe la strada ad una nuova fase ribassista nel breve termine che avrebbe i suoi prossimi target ad 1.0658, 1.0568 e 1.0463, minimo del marzo 2015.
Tuttavia è possibile che per il momento il supporto di 1.0740 faccia perdere slancio alle vendite fino alle prossime dichiarazioni delle banche centrali: le eventuali correzioni rialziste potrebbero allora riportare il cambio EUR/USD fino alle resistenze di 1.0849 e 1.0997, ma dato il contesto macroeconomico è difficile immaginare una maggiore fase rialzista per euro-dollaro.
