Forex: Draghi rinvia il QE e delude i mercati. Euro volatile, risale a 1,2450 ma poi scende

Nicola D’Antuono

5 Dicembre 2014 - 07:09

La BCE ha rinviato l’ipotesi del QE al prossimo anno, deludendo le aspettative degli investitori. Il cambio euro/dollaro risale fino a 1,2450, poi però torna sotto 1,24

Forex: Draghi rinvia il QE e delude i mercati. Euro volatile, risale a 1,2450 ma poi scende

Nella giornata di ieri si è tenuto l’ultimo meeting dell’anno della BCE. L’istituto monetario di Francoforte ha annunciato il mantenimento dei tassi di interesse al minimo storico dello 0,05%. Invariati anche il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,3% e il tasso sui depositi a -0,2%. Tuttavia i riflettori erano tutti puntati sulla conferenza stampa di Mario Draghi, chiamato a dare maggiori indicazioni sule tempistiche relative a un possibile piano di quantitative easing in Eurolandia. Il governatore della BCE ha però deluso i mercati, rinviando la decisione al prossimo anno.

Secondo quanto dichiarato dal banchiere italiano, il Consiglio Direttivo “resta unanime sul ricorso a ulteriori misure non convenzionali nel caso di un prolungarsi dei rischi di un’inflazione troppo bassa”. Draghi ha sottolineato che, prima di ricorrere a nuove misure, saranno valutate con attenzione le aspettative di inflazione, la dimensione del bilancio e l’efficacia degli interventi finora effettuati. Il numero uno dell’Eurotower ha confermato che i tecnici della BCE sono già al lavoro per studiare diverse soluzioni, tra le quali c’è anche l’acquisto di titoli di stato.

Capitolo crescita economica nell’area euro. Draghi ha tagliato le stime sul pil 2015 all’1% dalla precedente indicazione di settembre scorso dell’1,8%. Si crescerà meno anche nel 2016 (1,5% anziché 1,9%). Il governatore della BCE ha sottolineato che le aspettative di crescita nell’Eurozona sono ora molto modeste, a causa di una prolungata fase di bassa inflazione e disoccupazione su valori record. Per quanto riguarda l’inflazione, quest’anno è attesa allo 0,5% (quindi non più allo 0,6%).

Nel 2015 l’indice dei prezzi al consumo dovrebbe salire allo 0,7%, ma non più dell’1,1%, mentre nel 2016 l’inflazione dovrebbe attestarsi all’1,3% (meno dell’1,4% prospettato tre mesi fa). Sul forex l’euro ha vissuto una seduta sull’ottovolante, a partire dall’inizio dell’intervento di Draghi. Il tasso di cambio euro/dollaro ha prima aggiornato i minimi da oltre due anni a 1,2279, poi si è messo a correre con decisione fino a 1,2456 costringendo molti trader posizionati al ribasso a chiudere frettolosamente le posizioni. Nelle ore successive il cambio è sceso sotto 1,24, chiudendo in area 1,2380.

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