Fed costretta al rialzo dei tassi nel 2017 dopo i NFP sotto le attese?

Matteo Bienna

06/05/2016

Appena comunicati i dati sui non farm payroll del mese di aprile, sotto le aspettative del mercato. Il 2016 è in salita per gli USA e la Fed deve tenerne conto.

Fed costretta al rialzo dei tassi nel 2017 dopo i NFP sotto le attese?

Comunicati i dati di aprile sul mercato del lavoro statunitense, attesi nelle ultime ore dal mercato.

Le notizie non sono buone per gli USA che, dopo l’inizio anno sottotono, continuano una difficile ripresa economica con i dati sulle assunzioni in calo.

Riviste al ribasso le attese degli operatori di mercato e della stessa Federal Reserve, che ora si vedrebbe costretta a riconsiderare l’ipotesi del rialzo dei tassi di interesse, che potrebbe avvenire nel meeting di dicembre o addirittura nel 2017.

Dopo aver dato un’occhiata alla reazione del cambio euro-dollaro, vediamo nel dettaglio le novità riguardanti i dati pubblicati nella giornata di oggi e le prospettive che potrebbero aprirsi per le decisioni di politica monetaria della Fed.

Non farm payroll in calo: la Fed dovrà prolungare le attese per il rialzo dei tassi

Le società americane hanno diminuito il numero di assunzioni nel mese di aprile, con un incremento di sole 160.000 nuove posizioni di lavoro, un segno che l’economia USA ancora non sembra essersi ripresa da questo inizio di anno travagliato.

I dati tanto attesi sui non farm payroll sono usciti e si sono attestati ben al di sotto delle aspettative di mercato, che erano poco al di sopra di un incremento di 200.000 nuovi posti di lavoro.

Il tasso di disoccupazione è invece rimasto constante, come previsto, al 5%. Più persone sono uscite dalla cosiddetta forza lavoro provocando per la prima volta in sette mesi un calo del tasso di partecipazione, passato dal 63% al 62,8%.

L’incremento dei non farm payroll dello scorso mese era stato il più piccolo da settembre, con le assunzioni che hanno rallentato il loro corso nel tempo, finendo ad una media degli ultimi tre mesi di 200.000 a fronte di un massimo di cinque anni raggiunto a quota 282.000 alla fine dello scorso anno.

Tra le poche buone notizie per l’economia USA, i salari medi sono cresciuti dello 0,3%, mentre la paga oraria ha visto un incremento del 2,5% su base annuale, dopo il precedente dato di 2,3%.

Le maggiori assunzioni nel mese di aprile sono arrivate dalle società professionali, dal settore della salute e dagli istituti finanziari.

Al contrario sono diminuite le assunzioni nel commercio al minuto, nei settori energetici, manifatturieri e nelle industrie di costruzione.

I dati rilasciati durante la giornata di oggi con ogni probabilità aumenteranno l’ammontare di problemi in capo alla Federal Reserve riguardo il prossimo rialzo dei tassi di interesse.

La banca centrale americana dovrà aspettare di ottenere qualche evidenza che lo scenario USA sta effettivamente migliorando prima di prendere decisioni avventate, con i non farm payroll che le suggeriscono di agire con pazienza.

La Fed, durante lo scorso mese, aveva parlato di un mercato del lavoro in miglioramento, smentita oggi dall’evidenza dei dati.

Le probabilità di un rialzo dei tassi di interesse per il prossimo meeting di giugno diminuiscono quindi drasticamente, con le elezioni americane di fine anno che potrebbero fungere da punto di riferimento per nuovi interventi, magari proprio durante l’ultimo meeting dell’anno, a dicembre.

Ma non è da escludere che questi scenari, se dovessero continuare a testimoniare difficoltà per l’economia USA, possano portare la Fed a correggere i tassi di interesse direttamente nel 2017.

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