“Sono ancora la persona migliore per gestire Facebook”: Mark Zuckerberg risponde a chi ha suggerito le sue dimissioni da amministratore delegato.
Mark Zuckerberg dovrebbe dimettersi da Facebook Inc. A suggerire uno switch alla direzione di Facebook è Scott Stringer, supervisore degli investimenti dei fondi pensione di New York che ha una partecipazione di quasi 1 miliardo di dollari in Facebook.
Zuckerberg è il presidente, amministratore delegato e azionista di controllo della compagnia da lui fondata. Stringer ha chiesto un CEO indipendente e tre nuovi amministratori con esperienza in materia di dati ed etica per garantire che il social protegga la privacy.
È l’ottava azienda al mondo. Hanno due miliardi di utenti. Sono in acque inesplorate e non si sono comportati in un modo da far sentire le persone e i loro dati al sicuro su Facebook.
Ma nonostante le turbolenze che continuano a circondare la sua azienda, Zuckerberg ha insistito sul fatto che è ancora lui la persona migliore per guidare Facebook.
“Quando costruisci qualcosa come Facebook che non ha precedenti nel mondo, corri il rischio di rovinare qualcosa”.
Alla domanda se la sua posizione fosse stata messa in discussione, il 33enne ha risposto “Non che io sappia!”. Questa evenienza è uno scenario che pochi avrebbero previsto fino a un mese fa, ma i recenti report sulla raccolta inappropriata di dati da parte di terzi (il caso Cambridge Analytica ha colpito 87 milioni di utenti), così come le accuse di diffusione di fake news e propaganda, hanno spinto alcuni a mettere in discussione la capacità di Zuckerberg di dirigere una società che alcuni pensano sia cresciuta al di fuori del suo controllo.
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Non può essere licenziato, può solo dimettersi
Stringer ha dichiarato che Zuckerberg dovrebbe farsi da parte per consentire a Facebook di “iniziare un secondo capitolo di miglioramento della reputazione”.
“La sua azienda tocca quasi ogni persona sulla faccia della Terra. Ha la maggioranza dei voti degli azionisti e controlla il consiglio di amministrazione ed è quindi responsabile di tutto. Non può però essere licenziato e l’unica cosa che può fare è dare le dimissioni, che è ciò che dovrebbe fare ora”.
Imparare dagli errori
In una rara teleconferenza con i giornalisti mercoledì, Zuckerberg ha usato un tono ottimista dicendo di essere orgoglioso del lavoro che Facebook fa nel mettere in contatto miliardi di persone e ha difeso la società dalle accuse di vendita di dati agli inserzionisti. Si è anche scusato, ammettendo che è stato un errore enorme e che Facebook non ha fatto abbastanza per proteggere i suoi utenti, aggiungendo che con il senno del poi avrebbe fatto di più per prevenire il datagate.
“Penso che la vita sia imparare dagli errori e capire quali sono le cose migliori da fare, andare avanti”, ha detto.
Zuckerberg ha annunciato una serie di cambiamenti che Facebook ha deciso di mettere in atto sul fronte privacy per affrontare le attuali controversie.
Perché è meglio avere un CEO fondatore
Oggi succede a Zuckerberg quello che esattamente 20 anni fa è successo a Bill Gates, quando il fondatore di Microsoft fu costretto di deporre davanti ai giudici per la questione del monopolio di Windows e concorrenza sleale. Da quella vicenda Gates
fu percepito meno innovatore e più come bullo, e ha dovuto rimboccarsi le maniche per riconquistare la stima degli utenti e la buona reputazione.
Oggi Mark si trova in una posizione alquanto simile a quella del suo idolo due decenni fa: potrebbe uscire dalla crisi attuale senza essere punito direttamente dalle autorità di regolamentazione ma il pericolo più incombente è cadere, come Microsoft, dal suo trespolo, e tentare per anni di recuperare la sua rilevanza perduta.
Ma, come spiega molto bene Ben Horowitz sul suo blog in un post dal titolo “Perché preferire i CEO fondatori”, Zuckerberg deve rimanere al suo posto. Perché ha qualcosa che manca agli amministratori delegati di professione: il coraggio del fondatore che, unito allo spirito innovatore, alla visione a lungo termine e all’impegno emotivo che solo chi ha fondato la sua azienda ha (con qualche rara eccezione), fa di lui la persona giusta per continuare a guidare questa azienda colossale senza che un passo falso lo porti a nascondersi dietro le quinte.
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