Euro: dopo le nefaste previsioni sul crollo arrivano quelle sul rafforzamento della moneta unica.
Per l’Euro il 2017 è stato e continuerà ad essere un anno piuttosto impegnativo.
I numerosi appuntamenti elettorali in programma hanno tenuto sin da subito i mercati e l’Euro stesso con il fiato sospeso. In Olanda la deriva populista è stata scongiurata con la vittoria di Rutte, ma gli ostacoli da superare per poter parlare di un Euro finalmente salvo sono ancora molti.
Tra qualche giorno si terrà la prima tornata delle elezioni in Francia, considerate forse come uno degli elementi di rischio più grandi per la tenuta della moneta unica: ove a vincere fosse Marine Le Pen, anche la Francia potrebbe decidere di abbandonare sia l’Euro che l’Unione Europea. A pesare sulla moneta unica poi ci saranno anche le elezioni in Germania e la candidata populista Frauke Petry.
I numerosi rischi politici ed economici in dirittura d’arrivo hanno spinto molte volte a parlare di un crollo dell’Euro più reale che mai. Oggi, invece, le previsioni di alcuni analisti si sono posizionate dall’altra parte del tavolo e hanno posto l’accento sul rafforzamento cui andrà incontro l’Euro dopo aver scongiurato la deriva populista in Europa.
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Euro ed elezioni 2017: moneta unica a un punto di svolta
Le ultime previsioni degli analisti sull’Euro si basano su due condizioni fondamentali: la sconfitta del populismo e il rafforzamento economico e politico del blocco UE. Solo in questo caso si potrà osservare nuovo vigore sulla moneta unica. Per Andres Jaime, strategist di Barclays, l’Euro è a un punto di svolta, tra un’inflazione che accelera e dati economici sempre più forti.
Nonostante alcune minacce siano ancora presenti, per l’analista l’apprezzamento eccessivo dei rischi politici nel 2017 porterà l’Euro a guadagnare terreno e a rafforzarsi. Secondo Jamie, però, il cambio euro-dollaro, che attualmente viaggia a 1,059, scivolerà a $1,03 alla fine del 2017, mentre nel primo trimestre del 2018 tornerà su $1,05.
Euro ed elezioni europee 2017: le altre previsioni
Altre previsioni si sono dimostrate ancor più ottimiste. Gli analisti di Societe Generale si aspettano un rialzo dell’Euro a $1,07 a giugno e a $1,11 a dicembre prossimo. Queste nuove previsioni si pongono in contrasto con le precedenti che avevano parlato di un cambio euro-dollaro sulla parità. Cosa spinge gli analisti a formulare previsioni più ottimiste sull’Euro?
Se la minaccia populista sarà sconfitta, osserveremo uno dei più forti legami Francia-Germania della storia, secondo Philippe Ithurbide della Amundi Asset Management. Secondo gli analisti, Marine Le Pen potrà anche vincere il primo turno delle elezioni, ma al secondo non ci saranno dubbi: vincerà Macron. In Germania, invece, in testa alla competizione ci sono tutti candidati pro-UE, ossia Angela Merkel e Martin Shultz. L’Euro potrebbe non essere così in pericolo ed ecco perché le previsioni si stanno mostrano più ottimiste.
Euro ed elezioni 2017: la volatilità
Le ultime previsioni degli analisti hanno tenuto anche conto della volatilità sul cambio euro dollaro. Si pensi ad esempio al sondaggio che ha mostrato l’avvicinarsi di Mélenchon, quello stesso sondaggio che ha fatto crollare l’Euro ai minimi di un mese, anche se poi la moneta unica è riuscita a recuperare terreno.
“Vediamo un possibile indebolimento a $1,02 a giugno, in parte a causa dei rischi derivanti dalle elezioni USA e in parte a causa della riforma fiscale. Dopo l’indebolimento l’Euro risalirà a $1,05 alla fine dell’anno e a $1,10 nel 2018, quando la BCE metterà in atto il tapering sul QE”,
ha affermato Athanasios Vamvakidis della Bank of America Merrill Lynch. Come già accennato, dopo gli errori commessi con Brexit e Trump le previsioni dovrebbero sempre essere prese con le pinze. Nessuno può prevedere cosa accadrà, secondo quanto affermato dallo scrittore e filosofo Bernard-Henri Levy il quale ha aggiunto:
“Una moneta unica significa una politica unica. Se non ci sarà un cambiamento in tal senso nei prossimi anni, l’Euro non sopravviverà. L’Euro collasserà”.
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