Ecobonus 2014, mentre mancano circa 150 giorni alla scadenza delle detrazioni fiscali più consistenti, in molti si chiedono: anche considerando l’effettivo risparmio sulla spesa per i consumi energetici, quali interventi sono i più convenienti? Meglio la classica sostituzione della caldaia e degli infissi, o altre soluzioni alternative?
Ecobonus 2014, quali sono gli interventi più convenienti? Una domanda particolarmente lecita, a circa 150 giorni del venir meno delle detrazioni fiscali più vantaggiose. Dal prossimo primo gennaio 2015, infatti, gli sgravi per le ristrutturazioni edilizie scenderanno dal 50 fino al 40 per cento; sorte analoga toccherà alle agevolazioni relative al risparmio energetico e alla prevenzione antisismica (dal 65 al 50 per cento), mentre il bonus mobili cesserà del tutto il 31 dicembre 2014.
Siamo quasi al rush finale, quindi, e chi vuole sfruttare al massimo le potenzialità di questi bonus fiscali deve tener conto non solo della detrazione in sé, ma anche di tutti i risparmi derivanti da un minor consumo energetico.
Come conviene intervenire?
Ovviamente, l’ideale sarebbe procedere con una riqualificazione globale di un edificio già esistente. Ma anche per interventi di portata più modesta è necessario ricordare che bisogna poter dimostrare di aver ridotto i consumi energetici in maniera significativa. E quindi consigliabile far comunque effettuare, a priori, un’apposita diagnosi energetica dell’immobile, ovviamente da parte di un tecnico qualificato, che saprà consigliare cosa è possibile fare, e come farlo al meglio.
Anche gli interventi “light” fanno risparmiare
Anche dovendosi accontentare di un restyling modesto, si possono comunque effettuare scelte in grado di incidere positivamente sul nostro portafoglio. E’ possibile coibentare le facciate o sostituire il generatore di calore con una caldaia a condensazione. Un’operazione premiante, soprattutto nelle case dove è già in vigore un sistema per la termoregolazione e contabilizzazione del calore.
Gli italiani preferiscono gli infissi e la sostituzione della caldaia: quale convenienza?
Al momento, tuttavia, gli italiani sembrano preferire soluzioni piuttosto basic: secondo i dati Enea, infatti, gli interventi prescelti sono la sostituzione della caldaia e degli infissi. Un’opzione, quest’ultima, che sicuramente incide sul comfort ambientale di un immobile, ma che, a livello puramente energetico non consente grandi risparmi: non si spende molto, questo è vero, ma il tempo di ritorno dell’investimento è stimato tra i 13 e i 15 anni. Una bella differenza, con gli appena 4,5-7 anni necessari in caso di installazione di una caldaia a condensazione.
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