Disoccupazione giovanile: nasce l’alleanza UE per l’apprendistato. Che cos’è?

Valentina Pennacchio

3 Luglio 2013 - 14:35

Disoccupazione giovanile: nasce l’alleanza UE per l’apprendistato. Che cos’è?

Nasce l’alleanza UE per l’apprendistato, inaugurata a Lipsia, un nuovo “strumento” di cui si arma l’UE per combattere la disoccupazione giovanile nei confini comunitari e migliorare la qualità della formazione professionale, nonché dei contratti.

Il contratto di apprendistato è stato il fiore all’occhiello della Riforma Fornero, come contratto privilegiato per rilanciare l’occupazione giovanile e, secondo il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli, rappresenta una valida opportunità per “per trasmettere le competenze tipiche delle attività che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo”, tuttavia non si è innescato ancora la “reazione a catena”. Ed ecco che arriva l’Alleanza.

Alleanza UE per l’apprendistato: quali obiettivi?

I commissari agli affari sociali Lazslo Andor e all’educazione Androulla Vassiliou hanno sostenuto che

“l’apprendistato può svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla disoccupazione giovanile, dotando i giovani delle competenze e dell’esperienza richieste dai datori di lavoro”.

Alla luce di quanto asserito, l’alleanza UE per l’apprendistato:

  • promuoverà il partenariato tra mondo lavoro e istruzione per aiutare giovani;
  • si occuperà di sostenere riforme nazionali dirette a incrementare i programmi di apprendistato;
  • assumerà impegni concreti per la mobilitazione di fondi pubblici e privati a favore di programmi di formazione sul modello dell’apprendistato;
  • sosterrà le misure finanziate dal Fondo sociale europeo, dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile e dal programma Erasmus+.

L’alleanza UE per l’apprendistato nasce in un’ottica di collaborazione strategica tra istruzione e lavoro e promozione culturale, funzionali a quello che Fumagalli ha considerato come un vero e proprio “rinascimento industriale”.

Apprendistato VS disoccupazione

I giovani sono la categoria più colpita dalla crisi a causa della mancata esperienza? Forse si. Negli ultimi tempi vi abbiamo spesso parlato della crisi dell’artigianato e del made in italy perché si tratta di un settore poco attrattivo per i giovani.

E’ evidente l’inversione di rotta rispetto agli anni Sessanta, quando l’economia italiana era trainata da settori come quello manifatturiero e automobilistico, che offrivano opportunità relativamente a lavori manuali e tecnici.

In tal senso l’apprendistato potrebbe essere quel ponte tra formazione e lavoro che riporterebbe in auge la “cultura del fare”, quella che serve adesso all’Italia, perché quella del sapere ha evidentemente mostrato i suoi limiti.

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