Diritto doganale: guida all’origine della merce

Domenico Letizia

6 Giugno 2021 - 07:00

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Dal punto di vista doganale, quando parliamo di origine della merce è importante evidenziare due macro-concetti: l’origine della merce non preferenziale e l’origine della merce preferenziale.

Diritto doganale: guida all’origine della merce

Il tema dell’origine della merce è essenziale per il diritto doganale perché impatta sull’eventuale dazio da pagare ma anche sulla rintracciabilità del prodotto per consentire di etichettare correttamente il bene doganale, stabilendo con precisione il «Made In» di provenienza.

L’origine della merce preferenziale e non

Dal punto di vista doganale, quando parliamo di origine della merce è importante evidenziare due macro-concetti: l’origine della merce non preferenziale e l’origine della merce preferenziale.

Origine della merce non preferenziale
La prima prevede che nella realizzazione di un prodotto, quando vi sono più Paesi coinvolti, risulta essenziale e necessario stabilirne l’origine, individuando degli elementi essenziali per tale analisi.

Tra questi elementi essenziali, il codice doganale prevede la presenza di una trasformazione o una lavorazione sostanziale, un’operazione economicamente giustificata, un’impresa attrezzata a tale scopo e si deve concludere con la fabbricazione di un nuovo prodotto o con una fase importante del processo di fabbricazione. Tramite questi principi cardine, spetta all’imprenditore stabilire se i processi intrapresi dalla propria impresa o il lavoro svolto dai terzisti sia da concepire come un’operazione sostanziale secondo le regole specifiche previste dal codice doganale.

L’origine non preferenziale delle merci non consente di avere un trattamento doganale preferenziale e, quindi, in tutte le operazioni doganali è richiesta l’individuazione dell’origine non preferenziale. Importante sottolineare che eventuali strategie di marketing e comunicazione non possono prescindere dall’analisi degli elementi doganali dichiarati e devono essere coerenti con quanto dichiarato in dogana.

Origine della merce preferenziale
Per quanto riguarda l’origine preferenziale delle merci, ritroviamo un trattamento daziario privilegiato, incentrato su accordi di libero scambio che possono essere bilaterali o unilaterali. Per l’origine preferenziale, le merci devono aver acquisito il carattere di prodotto «originario», giustificate secondo le regole di cooperazione amministrativa previste in ogni atto o accordo. Altro elemento essenziale è il trasporto diretto poiché i prodotti del Paese accordatario devono essere trasportati direttamente alla destinazione prescelta.

In alcuni Paesi, l’origine della merce non preferenziale può essere certificata direttamente in fattura, ma in altri, come avviene con numerose entità istituzionali del Medio Oriente e del centro Asia, richiedono il certificato di origine.

Invece, per quanto riguarda l’origine della merce preferenziale è richiesto il modello «Eur.1», che emette la dogana competente territorialmente. Per i nuovi accordi preferenziali, come quello in corso con il Canada, sussistono dei sistemi di autocertificazione e autodichiarazione, con un’autorizzazione «Rex», ovvero, un numero valido a livello comunitario facilmente individuabile in una banca dati globale. Con l’inserimento del Rex all’interno della fattura si effettua la corretta procedura per l’origine preferenziale.

Quella delle regole doganali e dei dazi è una tematica importantissima per tutte le imprese e gli imprenditori che guardano all’export come fenomeno di crescita del commercio. Il mancato rispetto della normativa doganale in materia di valore, origine e individuazione del corretto codice doganale, può determinare l’emergere di un contenzioso, le cui conseguenze sanzionatorie possono essere particolarmente elevate soprattutto per quelle imprese che fanno operazioni di importazione.

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