Crisi globale: migliora lo scenario macro-economico per il 2013

Renato Frolvi

8 Febbraio 2013 - 15:39

Crisi globale: migliora lo scenario macro-economico per il 2013

Come già aveva anticipato il FMI nel suo “World Economic Outlook – Update” uscito il 23 gennaio, il mondo non cadrà in recessione nel 2013. Tutt’altro. La crescita globale dovrebbe attestarsi al 3.5% contro il 3.2% del 2012. Anche nella conferenza stampa che è seguita alla riunione sui tassi di interesse, il Governatore della BCE Draghi ieri è stato timidamente ottimista per l’ area euro, soprattutto a partire dalla fine del 2013.

Comunque, al di là delle oscillazioni di breve periodo, e a meno di eventi geo-politici inaspettati, anche i mercati finanziari continuano nella loro fase di normalizzazione, seppure nello scenario della ancor debole crescita di cui sopra. Se osserviamo il rally registrato dai mercati finanziari negli ultimi mesi, prima che iniziasse lo storno attuale, esso è stato fortemente condizionato dal venir meno dei timori che avevano pesato sulle prospettive del 2012, di cui abbiamo già parlato nelle pagine precedenti. Quel rinnovato appetito per il rischio che aveva spinto gli investitori a ritornare a comprare asset denominati in euro, spingerà ugualmente gli stessi investitori a vendere i titoli di stato di rating AAA (c.d. safe haven asset, cioè Bund e Treasury per es.) e a comprare asset considerati rischiosi e quindi a maggior rendimento (Obbligazioni High Yield, azioni europee, bond governativi dei paesi periferici).

Tutti gli eventi che porteranno alla ripresa globale

Ma, per quanto riguarda il 2013, vi sono però altri eventi che giocheranno un ruolo chiave per la ripresa dell’attività economica globale:

  • a) l’accordo raggiunto riguardante il fiscal cliff in USA, che ha ridotto l’impatto della stretta fiscale appena sopra l’1% del prodotto interno lordo degli Stati Uniti d’America. Ciò potrebbe permettere agli USA di aumentare la propria crescita per il presente anno anche oltre le stime del FMI relative al +2% di cui abbiamo accennato sopra.
  • b) Nuove regole bancarie del comitato di Basilea; in particolare è stata aumentata la gamma di asset in garanzia di shock sistemici, relativa alla liquidità bancaria. Ciò permetterà di aumentare la gamma di assets che si possono addurre come liquidità (Corporate bonds. Commercial papers ecc.) e quindi favorire l’erogazione del credito all’economia reale da parte delle banche. Lo stato di salute delle banche europee è in costante miglioramento, anche alla luce del recente dato sulle restituzioni anticipate del finanziamento a 3 anni erogato nel febbraio 2012 della BCE: il sistema bancario europeo nei giorni scorsi ha restituito all’istituto centrale oltre 137 mld di euro, ben oltre le aspettative di 40mld di euro che avevano stimato gli analisti
  • c) Un ruolo importante lo giocherà la politica monetaria della BoJ, cha ha aumentato di recente l’obiettivo d’inflazione al 2%. Ciò farà crescere la dimensione del programma di acquisti di attività finanziarie da parte dell’istituto di emissione, e quindi favorirà la crescita in Giappone, crescita che, unitamente a quella cinese dovrebbe dare nuovo impulso all’area asiatica e quindi alla crescita mondiale.
  • d) Gli interventi dei policy maker in Europa hanno fortemente ridotto i rischi di scenari estremi, tuttavia affinché il processo continui verso una progressiva soluzione con una ripresa sostenibile di lungo periodo è necessario che venga sviluppato un rigoroso processo di riforme strutturali insieme al proseguire dell’azione di risanamento dei conti pubblici.
  • e) Ripresa economica in Cina: infatti, il venir meno dei timori sull’hard landing in Cina è stato il frutto soprattutto di una ripresa legata alla crescita dei consumi interni che sostituirà progressivamente la quota di domanda estera che era diminuita nel 2012 per effetto di una contrazione del tasso di crescita delle esportazioni . E’ notizia di ieri che la Cina ha registrato un netto rialzo in gennaio sia dell’export (+25% su anno contro attese per un +17%) sia dell’import (+28,8% su stime di un +23,3%) cinesi, a conferma del momento di risveglio dell’economia del Paese.
  • f) Gli indicatori anticipatori nei principali paesi industrializzati continuano a migliorare ed in particolare: l’indice manifatturiero PMI in USA e in Cina hanno fatto registrare la terza salita consecutiva; le vendite finali in Usa e Cina e i consumi sono aumentati, grazie a un incremento degli ordini in Giappone, Usa e Germania; probabilmente assisteremo ad un calo dell’inflazione innescato da una diminuzione dei prezzi energetici e, in un contesto che si caratterizza per ridotti/mancati aumenti dei redditi, l’inflazione gioca un ruolo sempre maggiore nel determinare la dimensione del reddito disponibile per consumi.
  • g) Allo stesso tempo vi sono stati segnali incoraggianti per quanto riguarda i settori bancario e creditizio Usa: le banche americane hanno riportato una crescita degli utili maggiori delle attese e alcuni studi effettuati mostrano che gli istituti hanno migliorato le condizioni di accesso al credito per il settore privato. Questo scenario ovviamente proietta per il 2013 una crescita del credito al consumo e quindi della domanda interna americana che potrebbe essere migliore delle attese.
  • h) Le principali istituzioni monetarie mondiali sono impegnate ad acquistare attività finanziarie per un controvalore di circa 1,7 trilioni di Dollari Usa nel 2013, con obiettivi diretti di aumento dell’occupazione per la Fed, di crescita per la BoE e di uscita dalla deflazione per la BoJ. Allo stesso tempo, l’assenza di un programma di Quantitative Easing da parte della Bce renderà la moneta unica europea una delle valute più interessanti, dato che il canale dei tassi di cambio sarà il meccanismo principale di trasferimento degli squilibri. La guerra valutaria iniziata nel 2012 proseguirà, con ogni probabilità, anche nel 2013. Ma le politiche monetarie assolutamente accomodanti delle banche centrali rimarranno uno dei pilastri della crescita mondiale anche per l’anno appena iniziato: tutti questi elementi sin qui descritti segnalano che, per il 2013, ci stiamo spostando verso una fase post-crisi, e soprattutto grazie al maggior supporto da parte delle principali banche centrali.

USA . INDICATORE ANTICIPATORE ISM A GENNAIO 2013

CINA INDICATORE ANTICIPATORE PMI SERVIZI A GENNAIO 2013

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