La variante brasiliana circola già in Italia ed è più pericolosa di quella inglese perché può far reinfettare chi è stato già colpito dal Covid. «Molti brasiliani sono stati colpiti due volte a causa di questa variante».

Oltre alla variante inglese bisogna prestare la massima attenzione alla variante brasiliana, presente in Italia al 4,3% specialmente nelle regioni Centrali.
L’Iss sottolinea come debba «essere contrastata con le massime misure di mitigazione»: indicata come P.1, la prima apparizione è avvenuta a Manaus e Rio de Janeiro nel dicembre 2020 ma da fine gennaio è stata scoperta anche in Italia ed altri 7 paesi europei.
Potrebbe avere una trasmissibilità elevata e diminuire l’efficacia del vaccino ma non è tutto.
«Ha una mutazione che l’inglese e la sudafricana non hanno, la K417T. Ancora non si sa cosa cambia effettivamente, è in fase di studio da parte dei ricercatori», afferma il Prof. Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-Medico di Roma.
«Un’altra peculiarità della brasiliana è l’elusione degli anticorpi», spiega l’infettivologo.
In pratica, la variante brasiliana potrebbe infettare nuovamente chi ha già avuto il Covid come è accaduto in Brasile con molte persone reinfettate una seconda volta dopo aver avuto la malattia dal ceppo originario di Wuhan.
Una notizia positiva, però, c’è e riguarda la letalità. « Non sembra sia più letale: nessuna nuova variante sembra essere implicata nella letalità, soltanto una maggiore contagiosità e minore efficienza anticorpale».
È «sceso» in campo anche il Direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, che ha invitato tutti «ad implementare le misure di restrizione e di contenimento. Bisogna fermarla in tutti i modi».
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