Allarme dei neurologi: dal delirio all’infiammazione cerebrale fino all’ictus, i pazienti Covid-19 possono sviluppare gravi problemi cerebrali anche fatali. Ecco cosa hanno scoperto.

Il coronavirus può innescare disturbi cerebrali gravi e potenzialmente fatali, e sorprendentemente questi problemi spuntano anche nei pazienti con sintomi lievi o in fase di recupero.
Può sembrare assurdo, visto che è un virus respiratorio, ma i ricercatori della Yale University hanno scoperto che il SARS-CoV-2 può dirottare le cellule cerebrali per replicarsi, causando lesioni significative (anche letali) alla cellula infetta e a quelle circostanti.
Diversi team di medici e scienziati nel mondo stanno attenzionando la questione, cercando di far luce non solo sui danni immediatamente visibili, ma anche sui possibili effetti collaterali a lungo termine del Covid-19 sul cervello.
Danni Covid-19 sul cervello: allarme ictus anche tra i giovani
Uno studio effettuato in Gran Bretagna da un team di neurologi e pubblicato sulla rivista Brain a luglio ha messo in luce complicazioni che vanno dall’infiammazione cerebrale e il delirio fino all’ictus. In alcuni casi il problema neurologico era il primo e principale sintomo del paziente.
L’allarme, in realtà, era già scattato a metà aprile, quando uno studio statunitense ha segnalato un aumento anomalo di ictus tra i giovani con sintomi lievi di Covid-19.
I casi esaminati dagli scienziati hanno rivelato un aumento di una condizione pericolosa per la vita chiamata encefalomielite acuta disseminata (Adem), emersa durante la prima ondata di contagi nel Paese. I casi sono aumentati tra aprile e maggio, e una donna di 59 anni è morta per la complicazione.
Lo studio conferma quanto i medici avevano già scoperto: i sintomi provocati da coronavirus non interessano solo il sistema respiratorio e i polmoni, ma anche cervello e apparato gastrointestinale, con problemi più o meno gravi. Ecco le cose da sapere.
Nuovi sintomi mai visti prima: la sorpresa degli scienziati
Secondo gli ultimi studi, diversi pazienti hanno avuto un’infiammazione del sistema nervoso centrale, 10 hanno contratto una malattia del cervello con delirio o psicosi, 8 hanno avuto ictus e altri 8 problemi ai nervi periferici, per lo più diagnosticati come sindrome di Guillain-Barré, una reazione immunitaria che attacca i nervi e provoca paralisi e che nel 5% dei casi è mortale.
Il dott. Michael Zandi, autore senior dello studio e consulente presso l’NHS dell’University College London Hospitals, ha detto: “Stiamo vedendo cose nel modo in cui il coronavirus colpisce il cervello che non avevamo mai visto prima con altri virus”.
Questi casi si aggiungono alle preoccupazioni sui danni a lungo termine causati dal coronavirus: molti pazienti ricoverati con gravi sintomi possono rischiare di convivere con [effetti collaterali permanenti]->/coronavirus-danni-permanenti-polmoni-cervello-organi a polmoni, cervello e altri organi.
Una nuova epidemia nascosta?
Gli esperti avvertono che l’intera gamma di disturbi cerebrali causati dal coronavirus potrebbe non essere ancora stata scoperta e che la situazione dovrà essere monitorata. Un timore è che il virus possa lasciare sottili danni al cervello in una piccola parte dei contagiati che però si manifesteranno solo negli anni a venire, in modo simile a quanto accaduto con l’epidemia di influenza del 1918 quando fino a 1 milione di persone hanno sviluppato malattie cerebrali.
“Sarebbe preoccupante se si verificasse un’epidemia nascosta dopo la pandemia di Covid-19, ma al momento per noi è troppo presto per sapere cosa accadrà nei prossimi anni”, ha detto Zandi. “Quando una pandemia così vasta colpisce una un numero tanto ampio della popolazione, dobbiamo stare attenti”.
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