Ecco cosa consigliano gli esperti per l’allenamento del cervello. Il passatempo per migliorare la memoria degli over 65, meglio di cruciverba e sudoku.
Gli effetti del naturale processo di invecchiamento possono essere rallentati notevolmente con abitudini sane e un costante allenamento, sia fisico che mentale. L’enigmistica, i giochi di memoria e di logica svolgono un ruolo fondamentale nella lotta al deterioramento cognitivo, aiutando a tenere il cervello in forma nonostante l’avanzare dell’età. Ben più di un piacevole passatempo, ma un vero e proprio strumento per restare attivi e salvaguardare le funzioni cognitive.
Cruciverba e sudoku sono giochi molto utili a tal proposito, oltre a essere molto stimolanti e appassionanti. Tuttavia, gli esperti consigliano un altro passatempo agli over 65 per migliorare la memoria, un hobby da cui tutti sono passati almeno una volta nella vita. Niente meno che il cubo di Rubik, un vero e proprio rompicapo che allena contemporaneamente varie funzioni celebrali (e fisiche), con effetti davvero sorprendenti sul cervello in tutte le fasce d’età. Ecco cosa dicono gli studi.
Il passatempo per migliorare la memoria degli over 65
Secondo gli esperti ci si concentra troppo spesso sui passatempi più classici come i cruciverba e i sudoku, dimenticando il cubo di Rubik. L’appassionante gioco che tiene incollati milioni di bambini, alle prese con i cubi colorati e con un importante allenamento della pazienza e della perseveranza. Il cubo di Rubik è però al contempo oggetto di competizioni di rilevanza internazionale, record e autentici geni che mostrano abilità fuori dal comune risolvendo il cubo in tempi brevissimi e nelle condizioni più disparate. Così, il cubo di Rubik viene spesso visto come un giocattolo per bambini o una competizione fuori dalla portata comune, dimenticando la preziosa via di mezzo. Questo gioco è infatti altamente benefico per chiunque lo sperimenti, indipendentemente dall’età e dai risultati raggiunti.
I benefici del cubo di Rubik per il cervello
Risolvere il cubo di Rubik allena la memoria in modo piuttosto completo. In particolare, viene allenata la memoria a breve termine perché è importante ricordare le sequenze appena eseguite, peraltro in tempi molto ridotti. Allo stesso tempo, anche la memoria a lungo termine viene stimolata, apprendendo schemi e metodi specifici dagli esperti o attraverso il fai da te. Non bisogna poi dimenticare il ruolo della memoria muscolare, che abituandosi ai movimenti necessari per il gioco li rende fluidi e automatici, ma è inizialmente messa alla prova con azioni poco comuni nella vita di tutti i giorni.
La coordinazione occhio-mano e la manualità fine vengono stimolate continuamente, come pure la coordinazione spaziale (anticipando l’effetto di una certa mossa sulle altre facce del cubo, per esempio) che è indispensabile per la risoluzione. Il cubo di Rubik, inoltre, allena la concentrazione, la pazienza, l’anticipazione e la flessibilità mentale, rivelandosi un esercizio completo per ottimizzare le funzioni del nostro cervello. È la pratica costante a fare la differenza, indipendentemente dal risultato ottenuto o dalle abilità di risoluzione del cubo.
Proprio le molteplici aree del cervello attivate durante l’uso del cubo di Rubik e i suoi effetti vantaggiosi vengono evidenziati da uno studio recentemente pubblicato sull’European Journal of Special Education Research che, pur concentrandosi sui bambini in età scolare, conferma la possibilità di generalizzare i risultati ottenuti a varie fasce d’età. Il titolo dello studio è: Neuropsychopedagogical intervention with the Rubik’s cube: impact on executive functions and cortical activity in early elementary school children.
Niente cruciverba né sudoku?
Prima di abbandonare cruciverba e sudoku, soprattutto se si tratta di un hobby gradito, è bene considerare che anche questi giochi sono molto validi nell’allenamento mentale. Uno studio del 2019 ha rilevato una stretta relazione tra il sudoku e la qualità delle funzioni cognitive, riscontrando benefici considerevoli negli adulti di età compresa tra 50 e 93 anni. Questi ultimi hanno potenziato la memoria, la capacità di problem solving, la creatività, la concentrazione e la velocità di pensiero, il tutto combinato a una riduzione dello stress.
Non da meno i cruciverba, che secondo uno studio del 2011 pubblicato sul Journal of the International Neuropsychological Society permettono di rallentare il declino della memoria di oltre 2 anni persino nelle persone che soffrono già di un lieve deterioramento cognitivo e demenza senile. I cruciverba hanno portato ai risultati migliori di tutto il gruppo di controllo, con tanto di esame del cervello mediante risonanza magnetica, dimostrandosi un valido alleato per la memoria, la concentrazione, l’umore e il miglioramento della cultura generale. Insomma, anche questi giochi sono validi aiutanti per la memoria degli over 65 e in generale per gli appassionati di tutte le età. Per effetti ancora migliori e più completi, però, non guasterebbe inserire nella propria routine quotidiana anche qualche minuto con il cubo di Rubik.
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