6 alimenti che devi buttare subito anche se non sono ancora scaduti

Ilena D’Errico

18 Agosto 2025 - 21:45

Questi cibi devono essere spesso buttati molto prima della scadenza. Ecco a cosa fare attenzione.

6 alimenti che devi buttare subito anche se non sono ancora scaduti

Oggi le scadenze riportate sulle etichette degli alimenti rappresentano indicazioni adeguate per consumarli in modo sicuro, anche se non rappresentano parametri troppo rigidi. Generalmente, la data di scadenza riportata sulla confezione è soltanto un’indicazione sulle tempistiche per il consumo, tanto che per la maggior parte degli alimenti è possibile far passare qualche giorno in più senza problemi. Tuttavia, può accadere anche il contrario, ovvero non poter mangiare in sicurezza alcuni alimenti già prima della data di scadenza.

Ciò naturalmente vale sempre quando il prodotto non è più integro essendo stato aperto, ma anche quando presenta delle anomalie o dei segni di alterazione. Ci sono però 6 cibi in particolare a cui bisogna prestare più attenzione del dovuto secondo gli esperti, evitando così caratteristiche molto spiacevoli. Ciò è fondamentale per salvaguardare la propria salute dalle contaminazioni e adeguare i tempi di consumo degli alimenti per evitare gli sprechi.

Pesce stagionato e affumicato

Al primo posto c’è il pesce stagionato o affumicato, per esempio salmone e pesce spada che sono molto apprezzati sulle tavole degli italiani. Secondo gli esperti bisogna fare attenzione al batterio della listeria, che si sviluppa anche a basse temperature e può proliferare senza lasciare tracce evidenti. È quindi necessario consumare questi alimenti subito dopo l’apertura, avendo cura di affidarsi a prodotti affidabili e rispettando le indicazioni. Chi ha un sistema immunitario compromesso deve ovviamente rispettare misure ancora più rigorose, preferendo alimenti confezionati da poco per ulteriore precauzione.

Pane (fresco e confezionato)

Tra gli alimenti che potresti dover buttare anche molto prima della data di scadenza c’è il pane, sia fresco che confezionato. Questo soltanto in presenza di muffa, non necessariamente evidente (che altrimenti sarebbe un’indicazione piuttosto ovvia) ma anche soltanto in piccole macchie su alcune parti del pane. In realtà, si tratta di un’apparenza che non fornisce certezze a causa del meccanismo di diffusione della muffa, pertanto tutto il pane non è da considerare sicuro. Lo stesso vale anche quando la muffa non è visibile, ma il pane presenta il caratteristico odore o addirittura sapore.

Frutti di bosco

Al terzo posto tra gli alimenti a rischio ci sono i frutti di bosco, come lamponi, mirtilli, fragole e altri frutti di bosco devono essere scartati. Questi frutti dovrebbero essere consumati rapidamente e buttati subito quando ammuffiti, marci o visibilmente danneggiati. Anche in questo caso, il rischio di contaminazione tra le bacche vicine è altissimo, pertanto sarà necessario gettare l’intera confezione.

Carne macinata

La carne macinata, come anche la carne in generale, presenta un rischio di contaminazione batterica estremamente elevato. Bisognerebbe sempre consumarla dopo una cottura adeguata, assicurandosi che sia del tutto cotta, specialmente per i soggetti più fragili. La carne fresca dovrebbe peraltro essere consumata rapidamente e senza dubbio buttata in presenza di variazioni dell’odore e del colore.

Pesce crudo

Il consumo di pesce crudo dovrebbe essere limitato e avvenire soltanto entro rigidi standard di sicurezza, sempre che non vi siano patologie o altre situazioni di rischio maggiore. Pesci come lo sgombro, l’aringa, il tonno e le acciughe hanno un rischio particolarmente elevato di contenere istamina, a causa della decomposizione dell’istidina, un amminoacido naturalmente presente in queste specie, che può provocare la cosiddetta sindrome sgombroide. Il pericolo principale è l’esposizione ad alte temperature, insieme alla rottura della catena del freddo, quindi in caso di minimo dubbio i pesci dovrebbero essere cotti. È possibile accorgersene, talvolta, perché il pesce si sfalda e ha un odore sgradevole, seppur lieve.

Yogurt, panna acida e formaggi cremosi

Come per il pane, anche per formaggi morbidi, yogurt, creme e similari al minimo segno di muffa si deve buttare tutto. La consistenza morbida, come gli alveoli per il pane, favorisce infatti la diffusione della muffa all’interno. Questi alimenti hanno in ogni caso una scadenza piuttosto limitata e dovrebbero essere consumati rapidamente dopo l’apertura.

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