Sono passati poco più di 5 anni dalla pandemia di covid. Com’è oggi la situazione? Spaventa una nuova variante.
Era il 9 marzo 2020 quando fu accertato il primo caso di Covid in Italia. Da allora sono passati poco più di 5 anni e la situazione è nettamente migliorata. Ormai il virus H1N1, sviluppandosi in nuove varianti e grazie alla protezione garantita dai vaccini, è diventato meno pericoloso e, di fatto, siamo tornati a vivere come prima, senza precauzioni né restrizioni.
Il Covid probabilmente non verrà mai debellato, e piccoli focolai continueranno sempre a circolare. L’ultimo bollettino emesso dal ministero della Salute per la settimana 8-14 maggio ha segnalato 249 nuovi casi di Covid in Italia e 13 decessi, un numero invariato rispetto alla settimana precedente (1-7 maggio), quando però i nuovi casi registrati erano stati 228. Numeri quindi leggermente in salita, ma tutto sotto controllo e senza motivo di preoccupazione. Con l’arrivo dell’estate, è probabile che questi numeri scendano ulteriormente. Va però detto che non c’è più un controllo rigoroso come un tempo: ormai sono poche le persone che si sottopongono a tampone in caso di sintomi riconducibili al Covid. Trattandosi di sintomi che, nei soggetti sani, non destano grosse preoccupazioni, molti li associano a semplici episodi influenzali.
Ma se in Italia la situazione è sotto controllo, lo stesso non si può dire per l’Asia, dove una nuova variante sta facendo salire il numero di casi. Nazioni come Hong Kong, Singapore, Cina e Thailandia sono tra le più colpite da questa nuova ondata, causata dalla variante LP.8.1.
Covid, nuova variante sta facendo migliaia di contagi in Asia
Dopo le celebrazioni del capodanno buddista Songkran, la Thailandia ha registrato 71.000 casi di Covid-19 e 19 decessi. A Hong Kong, il Centro per la Protezione della Salute ha segnalato questa settimana il numero più alto di test positivi degli ultimi dodici mesi. Anche Singapore ha aggiornato la situazione pubblicando, per la prima volta dopo mesi, i dati ufficiali sui contagi.
In Cina, infine, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ha riportato un netto aumento del tasso di positività al Covid-19 tra i pazienti influenzali trattati ambulatorialmente o in pronto soccorso: dal 7,5% a oltre il 16% nel periodo compreso tra il 31 marzo e il 4 maggio.
Si ritiene che questa nuova ondata di positivi sia causata da un calo dell’immunità, dovuto al fatto che sono passati diversi mesi dall’ultima vaccinazione. Per questo motivo, le autorità asiatiche stanno invitando la popolazione a vaccinarsi nuovamente. Anche Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, concorda con questa interpretazione. «La nuova variante Sars-CoV-2 LP.8.1 sta facendo aumentare i casi di Covid in Asia, a Singapore e Hong Kong. In questi paesi si è assistito a una caduta dell’immunità, probabilmente legata al fatto che sono passati anni dall’ultima vaccinazione», ha dichiarato in un’intervista all’Adnkronos Salute.
Preoccupazioni maggiori potrebbero sorgere se la variante dovesse raggiungere l’India. «Se questa variante dovesse colpire l’India, un Paese dove ci si è vaccinati pochissimo contro il Covid, sarebbe un bel problema», ha aggiunto Bassetti.
Al momento, comunque, nessuna preoccupazione in Europa o in Italia per la diffusione della nuova variante.
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