Se hai una di queste malattie puoi perdere la patente di guida

Ilena D’Errico

1 Agosto 2025 - 21:39

Ecco le malattie con cui la patente di guida è a rischio. In quali casi non si può guidare secondo la legge.

Se hai una di queste malattie puoi perdere la patente di guida

Per guidare veicoli a motore è necessario possedere precisi requisiti fisici e psichici. Questi criteri possono esser visti come eccessivamente limitanti, ma sono indispensabili per garantire l’incolumità della collettività e del conducente stesso. Di conseguenza, chi ha patologie che compromettono l’idoneità, anche in relazione all’assunzione di farmaci, rischia di perdere la patente di guida. Quest’ultima potrebbe infatti non venire rinnovata a causa delle condizioni di salute del guidatore. In altri casi, il rinnovo viene concesso ma limitato nel tempo per consentire un monitoraggio periodico, mentre altre volte ancora è previsto un divieto di guida temporaneo (per esempio a seguito di alcuni interventi cardiovascolari).

Ovviamente non si tratta di misure per sanzionare il conducente, tutt’altro che colpevole del proprio stato di salute, ma necessarie a salvaguardare la sicurezza comune e limitare le situazioni di rischio. Il guidatore è invece sanzionabile, talvolta penalmente, quando in maniera consapevole si mette al volante creando una condizione di pericolo e/o nasconde la propria patologia in fase di rinnovo o rilascio della patente. È inoltre bene sapere che le forze dell’ordine possono procedere al ritiro della patente e alla segnalazione alla Motorizzazione civile per la revisione, sia in caso di incidente che perdita del controllo del veicolo in situazioni di malori alla guida e similari.

Bisogna quindi essere onesti e sottoporsi a tutti gli accertamenti del caso, anche perché con i dovuti accorgimenti potrebbe essere concessa la guida. Vediamo tutte le regole per le patenti di gruppo 1 (ossia i veicoli leggeri) trattandosi di quelle di maggior interesse. Per il gruppo 2 (veicoli pesanti) ci sono ovviamente regole diverse, molto più restrittive.

Malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari sono pericolose e in certa misura imprevedibili, motivo per cui possono limitare il periodo di rinnovo della patente o impedirlo del tutto. Ciò è dovuto alle possibili ripercussioni sulle funzioni cerebrali, chiaramente incompatibili con la vigilanza necessaria alla guida. Di seguito l’elenco delle patologie più critiche, per le quali il rinnovo è molto difficile.

  • Impianto di defibrillatore cardiovascolare;
  • malattie vascolari periferiche: aneurisma all’aorta con diametro dell’arteria tale da esporre il conducente al rischio significativo di rottura improvvisa;
  • insufficienza cardiaca di classe III e IV NYHA;
  • dispositivi di assistenza cardiaca;
  • valvulopatia con insufficienza o stenosi aortica, insufficienza o stenosi mitralica corrispondente alla IV classe NYHA o con sincopi;
  • valvulopatia di classe III e IV NYHA o con frazione di eiezione al di sotto del 35%, stenosi mitralica e ipertensione polmonare severa o stenosi aortica in grado di provocare una sincope;
  • cardiomiopatie strutturali ed elettriche o in presenza di ventricolo sinistro con spessore di parete, tachicardia ventricolare non sostenuta, precedenti familiari positivi per morte improvvisa, assenza di aumento della pressione arteriosa dopo con attività fisica;
  • sindrome del QT lungo (i ventricoli ci mettono più tempo a rilassarsi ed a prepararsi ad una nuova contrazione) con sincope;
  • sindrome di Brugada con sincope o morte cardiaca improvvisa abortita.

A seconda della valutazione dello specialista, della storia clinica e delle complicanze il rinnovo può essere anche solo limitato. Per ognuna delle patologie in elenco ci sono classi di gravità che richiedono differenti accortezze. Di norma, comunque, la patente è sempre negata in queste circostanze:

  • impianto di un defibrillatore (solo per il gruppo 2)
  • aneurisma dell’aorta con rischio significativo di rottura improvvisa;
  • insufficienza cardiaca di classe IV NYHA (gruppo 1) o III e IV NYHA (gruppo 2);
  • valvulopatie in III o IV classe NYHA o con FE < 35%;
  • cardiomiopatie strutturali ed elettriche con sincope o altri fattori di rischio;
  • sindrome del QT lungo con sincope, torsione di punta e QTc > 500 ms (gruppo 2);
  • sindrome di Brugada con sincope o morte cardiaca improvvisa abortita.

Al di fuori di questi casi specifici le patologie cardiovascolari richiedono attenzioni specifiche, ma non impediscono necessariamente il rilascio della patente. Tutto dipende dalla valutazione dello specialista e poi della commissione medica, che devono determinare se può guidare chi soffre di:

  • aritmie (bradiaritmie o tachiaritmie);
  • angina;
  • pacemaker permanenti;
  • impianto o sostituzione di defibrillatore;
  • sincope;
  • sindrome coronarica acuta;
  • angioplastica;
  • bypass aorto-coronarico;
  • stenosi carotidea severa;
  • ictus;
  • insufficienza cardiaca;
  • trapianto di cuore;
  • ipertensione maligna o di III grado;
  • dispositivo per l’assistenza cardiaca;
  • chirurgia delle valvole cardiache;
  • cardiopatia congenita;
  • cardiomiopatia ipertrofica in assenza di sincope.

Diabete mellito

Chi soffre di diabete mellito potrebbe essere sottoposto a delle limitazioni alla guida, come una minore validità temporale della patente. La legge impedisce comunque il rinnovo prima di 3 mesi dall’ultimo episodio di ipoglicemia e vieta il rinnovo (e rilascio) in caso di ipoglicemia grave e ricorrente. Può guidare il conducente diabetico che tiene sotto controllo la patologia e non ha (o non ha più avuto) episodi di ipoglicemia nell’ultimo anno assumendo farmaci ipoglicemici o comunque chi non ha avuto complicanze che possono alterare le capacità di guida. Il diabete può però causare problemi di diverso genere, a livello di vista e mobilità per esempio, impedendo indirettamente il rilascio della patente di guida. In ogni caso, il no è certo soltanto nei casi di ipoglicemia ricorrente e grave.

Malattie neurologiche

Le malattie neurologiche non impediscono sempre il rilascio e il rinnovo della patente di guida, che dipende comunque dalla valutazione medica specifica. Il conducente che ha pieno controllo di sé, buoni riflessi, è vigile e ha una corretta mobilità non rischia alcuna conseguenza. La patente non è automaticamente negata neanche a chi soffre di epilessia. In particolare, per il gruppo 1 è necessario trovarsi in una di queste situazioni:

  • non aver avuto crisi epilettiche da almeno 5 anni (chi è sottoposto a terapia deve però sottostare alla valutazione della commissione medica);
  • aver avuto una crisi unica e isolata da cui sono trascorsi almeno 6 mesi;
  • essere clinicamente guarito (10 anni senza crisi e senza terapia);
  • avere identificato una causa specifica per la crisi epilettica.

Circostanze che devono essere ovviamente documentate dal medico specialista.

Apnee ostruttive nel sonno

La sindrome da apnee ostruttive nel sonno (Osas) può causare sonnolenza e perdita di lucidità alla guida. Di conseguenza, nei casi più gravi non sarà possibile ottenere la patente. Tutto dipende dall’entità della malattia e dalla possibilità di controllo da parte del guidatore, come valutati dai medici competenti. A seconda della situazione, la validità della patente può anche soltanto essere ridotta, come accade anche in altre condizioni che richiedono attenzione, come l’insufficienza renale grave e alcuni disturbi psichiatrici.

Tossicodipendenza e farmaci

La tossicodipendenza e l’alcolismo, considerate malattie a tutti gli effetti, impediscono il rilascio o il rinnovo della patente. Fatti salvi gli obblighi di segnalazione e le responsabilità del conducente, è però difficile che siano segnalate debitamente nella documentazione medica. In questi casi, comunque, non dovrebbe essere consentita la guida, visto il frequente stato di alterazione e i molteplici effetti collaterali. Come sempre, l’ultima parola spetta però ai medici specialisti. Lo stesso accade anche in caso di assunzione di farmaci che possono alterare le capacità alla guida, in base alla tipologia, alla quantità e alle indicazioni mediche.

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