Come uscire da una crisi economica: l’esempio della Svezia che l’Italia non segue

Flavia Provenzani

22 Aprile 2019 - 13:00

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Dopo un ampio piano di privatizzazione negli anni ’90, la Svezia dimostra che un’economia dinamica può coesistere con delle imposte relativamente alte.

Come uscire da una crisi economica: l’esempio della Svezia che l’Italia non segue

Con un’alta qualità della vita, infrastrutture solide e un ottimo sistema di assistenza sanitaria e istruzione, un gran numero di persone continua a trasferirsi in Svezia, Paese dall’economia rigogliosa che è crescita del 2,4% nell’ultimo anno.

Ma non è sempre stato così.
La Svezia, nei primi anni ’90, è risorta dalle sue ceneri uscendo la una brutta crisi finanziaria, e da allora non ha mai smesso di crescere.

Un esempio virtuoso, quello svedese, che l’Italia non vuole (o non riesce) a seguire.

Svezia, la crisi battuta con le riforme

Le riforme svedesi sono frutto della risposta alla crisi finanziaria negli anni ’90, quando la crescita del PIL affondò, la disoccupazione aumentò e la banca centrale del Paese, nel tentativo di evitare una svalutazione della sua moneta, aumentò i tassi di interesse al 500%. Per far ripartire la crescita economica, il governo ha scelto la privatizzazione liberalizzando taxi, elettricità, telecomunicazioni, ferrovie e le tratte aeree interne per aumentare la concorrenza. La deregolamentazione ha contribuito ad abbassare i prezzi in settori come quello delle telecomunicazioni, che hanno attratto così più clienti.

Alcuni servizi pubblici come l’assistenza agli anziani e l’istruzione primaria sono stati esternalizzati a ditte private. Le riforme hanno reso più semplice la concessione di licenze per la costituzione di nuove società e hanno contribuito a far uscire dal mercato le aziende inefficienti.

Una nuova legge sulla concorrenza del 1993 ha cercato di bloccare le grandi fusioni e le pratiche anticoncorrenziali. Quando si rende più difficile per i monopoli dominare il mercato, nuove imprese entrano nel mercato.

La Svezia, inoltre, ha dato credito all’idea controversa secondo cui tagliare le aliquote d’imposta sulle società può contribuire a stimolare l’imprenditorialità. Le riforme del 1991 hanno ridotto le imposte sul reddito delle società dal 52% al 30%. L’aliquota sulle società in Svezia oggi è al 22%.

Esistono delle agevolazioni fiscali significative in Svezia per l’avvio e la gestione di un’impresa; ad esempio, gli imprenditori possono avere gran parte del proprio reddito tassato come reddito da capitale, che ha un’aliquota fiscale più bassa.

L’avvento di Internet e la sicurezza sociale

Tutta questa deregolamentazione ha coinciso con l’avvento di Internet. Negli anni ’90, il governo ha concesso una riduzione delle tasse alle aziende che davano ai loro dipendenti dei computer da tenere a casa, a condizione che questi computer fossero a disposizione di tutti, indipendentemente dal fatto che fossero manager d’azienda o pulissero i bagni. Allo stesso tempo, il governo ha investito precocemente nell’aumento della velocità di internet.

La sua rete di sicurezza sociale aiuta gli imprenditori a sentirsi sicuri di correre dei rischi. In Svezia, l’università è gratuita e gli studenti possono ottenere facilmente dei prestiti, il che consente a chiunque di continuare con l’istruzione superiore. Anche l’assistenza sanitaria è gratuita e l’assistenza all’infanzia è fortemente sovvenzionata. Nessuno di questi benefici dipende dall’avere un lavoro, il che significa che le persone sanno di poter correre dei rischi imprenditoriali e che molte delle loro necessità saranno coperte dal governo.

Esistono tuttavia delle parti del sistema svedese che possono rendere difficile l’avvio e la gestione di un’azienda. Assumere dipendenti di talento dall’estero è difficile perché le imposte sul reddito per la classe media sono più alte rispetto a quelle di altri Paesi.

Conclusioni

Ma la Svezia dimostra che un’economia dinamica può coesistere con delle imposte relativamente alte e una solida rete di sicurezza. E dimostra anche che le economie possono cambiare nel tempo, da posti in cui le nuove imprese sono poche a posti in cui prosperano.

C’è voluto un enorme shock economico per portare il paese a questo punto. Si spera che altri paesi - l’Italia? - possano fare lo stesso.

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