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Come rilanciare l’Italia? Ecco gli 8 punti

giovedì 13 giugno 2013, di Valentina Pennacchio

Ieri vi abbiamo annunciato l’imminente varo da parte del Governo del cosiddetto “decreto del fare con cui Letta vuole presentarsi al vertice europeo del 27-28 giugno per tutelare la credibilità dell’Italia, ma soprattutto per tentare di tracciare la strada giusta per la crescita, intervenendo soprattutto su fisco e lavoro. Come rilanciare l’Italia? Ecco gli 8 punti per fare il punto della situazione.

Semplificazioni

Entro il prossimo venerdì dovrebbe arrivare un decreto legge per la semplificazione di alcune procedure amministrative per cittadini e imprese, per cui, in particolare, sono previste semplificazioni relative alle norme su: sicurezza del lavoro, contributi previdenziali, ambiente, infrastrutture, appalti e permessi di costruire.

Lavoro

Al fine di fronteggiare l’emergenza lavoro, il Governo Letta potrebbe stanziare 400 milioni di euro per finanziare il credito d’imposta sulle assunzioni dei giovani con contratto a tempo indeterminato. Inoltre si dovrà procedere ad un’attenta analisi dell’apprendistato (abolendo il limite dell’assunzione del 30% e del 50% dei precedenti apprendisti), dei servizi di collocamento e della cassa integrazione in deroga.

Fondi UE

Il Governo Letta vorrebbe arrivare al vertice europeo con il decreto del fare anche per avere più spazio di manovra a Bruxelles e chiedere di:

  • sbloccare i fondi per la Garanzia Giovani, ovvero 400 milioni per l’Italia (in tutto si parla di 6 miliardi nel periodo 2014-2020), nonché anticiparne la spesa al 2013;
  • maggiore flessibilità nell’uso dei fondi strutturali concessi agli Stati membri. Con il via libera della Commissione l’Italia potrebbe utilizzare entro il 2015 ben 30 miliardi di euro per la riduzione del costo del lavoro e gli incentivi alle assunzioni giovanili.

IVA

Se entro il 30 giugno il Governo Letta non interverrà, il 1 luglio scatterà l’IVA al 22% con tutte le inevitabili conseguenze. Tra le ipotesi al vaglio:

  • posticiparlo a dicembre;
  • revisione selettiva delle aliquote, che attualmente sono: superagevolata del 4%, agevolata del 10% e ordinaria del 21%.

La copertura dell’IVA ammonta a 2 miliardi di euro per il 2013 e 4 miliardi per il 2014.

IMU

Al centro della campagna elettorale e di tutti i dibattiti degli ultimi mesi, la decisione sull’IMU tiene con il fiato sospeso molti contribuenti. Abolizione o riduzione? Più probabile la seconda ipotesi visto che una totale abolizione costerebbe circa 4 miliardi alle casse statali. Si pensa ad:

  • un aumento delle detrazioni;
  • una riduzione del moltiplicatore della rendita catastale;
  • una franchigia legata al reddito familiare.

Ma occorre soprattutto una riforma del catasto, ritenuta da molti, nonché dal numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, indispensabile.

TARES

Apparentemente caduta un pò nel dimenticatoio, la TARES sarà inclusa nella riforma che interesserà l’IMU e costerà almeno 1 miliardo in più rispetto alla TARSU. La TARES è stata rinviata a settembre, ma potrebbe rientrare, insieme all’IMU appunto, in una nuova tassa comunale, una sorta di service tax.

Ticket

Al fine di evitare l’aumento dei ticket sanitari, il Governo starebbe valutando una riforma della compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria in funzione del reddito, nonché una stretta sulle esenzioni.

Evasione fiscale

Contro l’evasione fiscale saranno messe a punto norme più mirate:

  • a breve debutterà il nuovo redditometro 2013;
  • la riscossione sarà più attenta alle esigenze dei cittadini grazie alla riforma di Equitalia;
  • proroga fino al 31 dicembre 2013 della riscossione dei tributi locali affidata a Equitalia.

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